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Conflitto Israelo-Palestinese

Minacce del Mossad a Corte penale internazionale per evitare indagine su crimini di guerra in Palestina

L’agenzia di intelligence israeliana del Mossad avrebbe esercitato pressioni sulla Corte penale internazionale per evitare l’indagine per crimini di guerra commessi in Palestina, avviata già nel 2021. Lo rivela il Guardian in un’inchiesta esclusiva.
A cura di Gabriella Mazzeo
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L'ex capo del Mossad, l'agenzia di intelligence e spionaggio israeliana avrebbe minacciato il Procuratore capo della Corte penale internazionale in una serie di incontri durante i quali avrebbe  cercato di spingerlo ad abbandonare l'indagine sui crimini di guerra commessi da Tel Aviv a Gaza.

A rivelarlo è il quotidiano The Guardian che spiega che gli incontri tra  Yossi Cohen e l'allora procuratore della Corte penale internazionale Fatou Bensouda, sarebbero avvenuti in più occasioni per costringerlo ad abbandonare i suoi propositi sull'indagine per crimini di guerra e contro l'umanità nei territori palestinesi occupati dall'Idf.

L'indagine era stata avviata nel 2021, quando i territori palestinesi erano già occupati, ed è culminata nell'annuncio di un mandato di arresto per il primo ministro israeliano da parte del successore di Bensouda, soprattutto alla luce dei recenti massacri avvenuti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre in poi. Secondo alcune fonti informate, il Mossad avrebbe cercato di convincere Bensouda a desistere tramite corruzione, in modo da avere un "alleato" esterno allo Stato di Israele. Cohen, dunque, agiva come "messaggero non ufficiale" di Netanyahu.

Bensouda aveva già informato un gruppo di alti funzionari della Corte penale internazionale sui tentativi del Mossad di influenzare il loro operato mostrando preoccupazione per la natura minacciosa di ogni suo comportamento. 

Secondo alcuni informatori, più volte Cohen avrebbe chiesto a Bensouda di "lasciarli lavorare, aiutare Israele e lasciare che il Paese si prendesse cura di lui per evitare di immischiarsi in questioni che avrebbero potuto compromettere la sua sicurezza o quella della famiglia".

A testimonianza di questo approccio intimidatorio, l'interessamento del Mossad nei confronti della famiglia di Bensouda. Intercettazioni, filmati e fotografie sono state poi raccolte e utilizzate nel tentativo di ricattare il pubblico Ministero. Queste rivelazioni fanno parte di un'inchiesta del Guardian in uscita su quanto accade da anni in Palestina e sulle pressioni di Israele su chi avrebbe il compito di vigilare sul rispetto dei diritti umani.

Un portavoce dell'ufficio di Netanyahu ha affermato al Guardian di "non voler rispondere ad accuse false e infondate create per danneggiare lo Stato di Israele". Anche Bensouda ha rifiutato di commentare. Secondo quanto ricostruito dal quotidiano, inolte, il Mossad si sarebbe avvalso dell'appoggio dell'ex presidente della Repubblica Democratica del Congo per combattere Bensouda e il suo ruolo.

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