Miliardari si fingono camerieri per avere prima il vaccino Covid: multa salata e niente richiamo

Hanno noleggiato un aereo privato e poi si sono finti dipendenti di un motel pur di avere una dose di vaccino contro il Coronavirus. Sta facendo discutere in tutto il mondo la vicenda di Rodney Baker, proprietario di una serie di casinò in Canada, e di sua moglie, l'attrice Ekaterina Baker, noti milionari, che hanno fatto letteralmente di tutto pur di aggiudicarsi una dose di vaccino destinata a una comunità remota di indigeni al confine con l'Alaska. La coppia, infatti, nei giorni scorsi ha raggiunto Beaver Creek, una comunità di 100 persone nel territorio dello Yukon, dove una squadra mobile stava somministrando il siero Moderna alla gente del posto, compresi i membri anziani del White River First Nation, particolarmente esposta vista la lontananza da strutture mediche adeguate.

I due si sono finti dipendenti di un motel e tornando a casa, dopo aver chiesto un passaggio per raggiungere l'aeroporto, non hanno neppure rispettato le misure di sicurezza anti Covid. Il che ha attirato l'attenzione della polizia locale che, dopo averli fermati, ha scoperto la loro vera identità e li ha trattenuti allo scalo di Whitehorse, la capitale territoriale. Baker è stato multato e dovrà pagare 2.300 dollari canadesi (circa 1600 euro) per aver infranto le regole di salute pubblica ma si sono levate più voci per chiedere che sia inflitta una punizione più dura che serva da esempio. Dopo la notizia della multa, Baker da parte sua si è dimesso da capo della Great Canadian Gaming Corporation, che gestisce ippodromi e casinò in tutto il paese.

Ma a rischio ci sarebbe anche la seconda dose di vaccino. Il ministero della Salute della Columbia Britannica ha affermato che la coppia dovrà attendere il richiamo fino a quando per la loro fascia di età non sarà ammissibile a fine estate. "Non c'è spazio nel piano di immunizzazione Covid-19 per le persone che mettono deliberatamente a rischio le popolazioni vulnerabili per ricevere il vaccino prima dell'inizio del loro gruppo di ammissibilità", ha detto il ministero in una nota. Più pesanti le parole del Capo regionale dell'Assemblea delle Prime Nazioni (AFN) dello Yukon Kluane Adamek: "Questo atto vigliacco – ha detto – non dovrebbe rimanere impunito e le autorità dovrebbero inviare un messaggio chiaro che non sarà tollerato un reato così grave".