Migranti, Papa Francesco e i video sulle torture in Libia: “Terribile cosa succede a chi è rimandato indietro”
"Pensateci bene prima di riportarli indietro". È questo il commento di Papa Francesco dopo aver visionato alcuni filmati choc delle torture subite dai profughi in Libia. Il Pontefice aveva chiesto nei giorni scorsi di prendere visione dei video in questione, per quanto terrificanti, e nel corso del suo viaggio di ritorno dall'Irlanda, parlando ai giornalisti, aveva confessato di "aver visto la sorte di chi viene rimandato indietro con i barconi". E il motivo è presto detto: le immagini testimoniano la dura vita dei migranti rinchiusi nei lager libici, con uomini impiccati, frustati, appesi a testa in giù con evidenti segni di torture sul corpo.
In questo, in particolare, che ripropone Fanpage.it, si vede il corpo di un giovane contorcersi a contatto con della plastica fusa. Il video delle sevizie è stato fatto dagli stessi aguzzini che poi lo hanno inviato alla famiglia dell'ostaggio per chiedere un riscatto.
In altri video, registrati sempre dai mercanti di schiavi, di cui ha parlato il quotidiano Avvenire, c'è la decapitazione in nove secondi di "un uomo, deperito e inerme, rassegnato alle sessioni di botte e minacce convinto che anche stavolta gliele daranno ma lui sopravviverà di nuovo". Come rivela sempre Avvenire, "Bergoglio in silenzio ha osservato quei drammi, prima solo raccontati dalle cronache, ora visibili agli occhi. Il Papa non ha visto solo il dolore, lo spavento, il pianto di chi subisce. C'è anche la smorfia dell'essere umano dalla faccia normale, che in un istante svela un'altra natura. E percuote, sadico e spietato, per gusto e per denaro. Per intimorire gli schiavi e le schiave". Per questo, ha detto che prima di "mandarli indietro si deve pensare bene", inserendosi nella polemica, molto sentita in Italia negli ultimi giorni dopo i fatti della nave Diciotti, sull'accoglienza ai migranti.