Migranti, oggi vertice a Malta. Leader Ue: “Pieno sostegno ad accordo Italia-Libia”
I capi di Stato e di governo dei ventotto paesi dell'Unione europea si sono riuniti oggi a Malta per discutere della gestione dei flussi migratori sulla rotta del Mediterraneo. Anche se ancora una replica dell'intesa del marzo scorso con la Turchia non è ipotizzabile, si fanno prove tecniche di collaborazione con la Libia: al termine dell'incontro con il premier Fayez al Serraj, ieri il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha ribadito l‘intenzione dell'Unione europea di chiudere la rotta dalla Libia all'Italia. "Ora è tempo", ha spiegato. Le direttive sono precise: rimpatri, accordi con paesi non europei, confini bloccati e affidamento alla Libia dei respingimenti in mare. La cifra che dovrebbe essere stanziata per la chiusura della rotta del Mediterraneo centrale sarà di di 200 milioni di euro.
Ieri l'Italia e la Libia hanno siglato un memorandum d'intesa. "Si apre un nuovo capitolo. Possiamo dire all'Europa che noi la nostra parte l'abbiamo fatta. Mi auguro che da parte dell'Ue ci sia sostegno e impegno", ha detto stamattina Paolo Gentiloni poco dopo essere arrivato a La Valletta. "L'Italia – ha aggiunto – ha aperto la strada, le risorse non mancheranno. Come sempre l'Ue può mettere in campo molte risorse economiche. Molto spesso il problema sono i tempi e le lentezze, ma qui la finestra politica l'abbiamo aperta noi".
Tra i punti chiave dell'intesa tra Italia e Libia c'è l'avvio di "iniziative di cooperazione in conformità con i programmi e le attività adottati dal Consiglio Presidenziale e dal Governo di Accordo Nazionale dello Stato della Libia, con riferimento al sostegno alle istituzioni di sicurezza e militari al fine di arginare i flussi di migranti illegali e affrontare le conseguenze da essi derivanti, in sintonia con quanto previsto dal Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione sottoscritto tra i due paesi, e dagli accordi e memorandum d'intesa sottoscritti dalle Parti". L'Italia dovrebbe fornire sostegno e finanziamento ai programmi di crescita in settori diversi, quali le energie rinnovabili, le infrastrutture, la sanità, i trasporti, lo sviluppo delle risorse umane, l'insegnamento, la formazione del personale e la ricerca scientifica, e si impegna a fornire supporto tecnico e tecnologico agli organismi libici incaricati della lotta contro l'immigrazione clandestina – guardia di frontiera e dalla guardia costiera del Ministero della Difesa, e dagli organi e dipartimenti competenti presso il Ministero dell'Interno.
"Dal Consiglio europeo della Valletta "mi aspetto un fortissimo sostegno" all'accordo Libia-Italia sui migranti, ha detto l'alto rappresentanteFederica Mogherini. L'accordo tra Italia e Libia "si inquadra perfettamente nelle politiche europee costruite in questi mesi con la Libia: sia sul salvataggio di vite in mare e sul lavoro nei centri all'interno della Libia attraverso una presenza maggiore dello Unhcr e dell'Oim, sia attraverso un lavoro di controllo delle frontiere sud della Libia più consistente". Dell'intesa, ha aggiunto, "abbiamo parlato ieri a Bruxelles con Serraj poche ore prima che firmasse l'accordo".
La dichiarazione adottata dal vertice
"L'Unione europea accoglie con favore ed è pronta a sostenere lo sviluppo dell'accordo firmato tra Italia e Libia il 2 Febbraio" dalle autorità italiane e il premier libico al-Serraj, si legge nella dichiarazione licenziata dal vertice. Un "elemento chiave di una politica migratoria sostenibile" è "assicurare l'effettivo controllo dei nostri confini esterni e fermare i flussi illegali all'interno dell'Ue".
Il piano approvato dai leader dell'Unione europea si articola su dieci punti. Per coprire le "necessità più urgenti" viene accolta la proposta della Commissione europea di stanziare in prima battuta 200 milioni di euro "aggiuntivi per la finestra Nordafrica" del Trust Fund per l'Africa lanciato nell'autunno 2015 con 1,8 miliardi dal budget Ue e 152 milioni dagli stati membri. Tra le priorità c'è "l'addestramento, l'equipaggiamento e il sostegno alla guardia costiera libica" con programmi europei che "dovranno essere rapidamente aumentati, in intensità e numero". Vengono poi previsti ulteriori sfrozi nella lotta i trafficanti, tramite "un approccio integrato che coinvolga la Libia, altri paesi sulla rotta, partner internazionali, le missioni europee Csdp, Europol e la Guardia di frontiera europea"; il supporto alle comunità locali libiche; "assicurare adeguate capacità di ricezione e le condizioni per i migranti in Libia con Unhcr e Iom" assistendo quest'ultima nelle "attività per i rimpatri volontari".
Gentiloni: "Quello di oggi è un altro passo in avanti"
Quello fatto oggi a Malta è stato definito da Paolo Gentiloni "un passo avanti", che riguarda l'Italia direttamente, visto che "siamo i destinatari princiali di questo flusso": "Non è affatto irrilevante che l'Unione europa accompagni, incoraggi e arricchisca di altri interventi" l'accordo tra Italia e Libia siglato ieri. Ai colleghi, ha sottolineato Gentiloni, "ho ripetuto che dobbiamo essere tutti consapevoli che si tratta di una primo passo. Il governo libico riconosciuto a livello internazionale non ha lo stesso controllo di Erdogan, per fare un paragone. Non ci si può aspettare che all'improvviso la situazione cambi". Per il premier le istituzioni europee si muovono "nell'ambito di una strada che dobbiamo portare avanti con la consapevolezza, che qui ho condiviso coi colleghi del Consiglio europeo, del fatto che questo non esclude anzi implica la continuazione, e se possibile la moltiplicazione, degli sforzi da parte del governo guidato da Fayez al-Sarraj". In ogni caso, ha concluso, "va riconosciuto che il governo libico ha fatto una mossa coraggiosa".