Migranti, nuovo naufragio al largo della Turchia: otto morti, tra cui sei bambini
A poche ore dall'ultimo, arriva la notizia di un nuovo naufragio avvenuto nel Mar Egeo, al largo della costa turca centro occidentale di Izmir. Il bilancio è di otto migranti morti, tra cui sei bambini. Quattordici, secondo la Guardia costiera, sarebbero i dispersi. Secondo l'agenzia di stampa turca Dogan, gli otto corpi sono stati rinvenuti su una spiaggia nei pressi della città meridionale di Smirne. Solo mercoledì erano morte dieci persone, tra cui cinque bambini, annegati nel naufragio di un barcone al largo delle coste dell'isola greca di Farmakonisi, nel mar Egeo, a soli 13 km dalle coste turche. Diciotto, invece, i migranti deceduti la settimana scorsa – tra cui dieci bambini – mentre erano diretti verso l'isola greca di Kalymnos a bordo di un barcone.
Secondo gli ultimi dati diffusi da Unhcr e Oim, solo nel 2015 sono morte queasi 3.700 persone nel mediterraneo. La Guardia costiera della Turchia ha riferito che quest'anno sono stati salvati circa 80.000 migranti al largo delle coste turche. Si stima che siano più di 600.000 quelli che siano riusciti a raggiungere le isole della Grecia. L'associazione Save the children ha denunciato che l'Europa "sta facendo troppo poco per proteggere e aiutare i più vulnerabili e fermare i naufragi di intere famiglie poco lontani dalle nostre coste. Questo è un test per il nostro modello di Europa. Quando i bambini muoiono alle nostre porte, dobbiamo prendere provvedimenti più radicali, non ci può essere una priorità maggiore".
Secondo l'organizzazione, il 25,5% dei migranti e rifugiati giunti in Europa quest’anno sono minori, per un totale di 256.404 bambini che sono arrivati dall’inizio del 2015. Raffalella Milano, Direttore dei Programmi Italia-Europa, ha denunciato che "alcune strutture di accoglienza, in particolare quelle alle frontiere, non sono in grado di provvedere adeguatamente ai bisogni primari come il cibo, l’acqua e l’assistenza sanitaria e la situazione peggiorerà con l’inizio dell’inverno, soprattutto per i bambini che sono i più vulnerabili e a rischio di sfruttamento, abuso, violenza e tratta. Chiediamo agli Stati europei di concentrarsi sui bisogni umanitari immediati sul terreno, soprattutto per i bambini". Con particolare preoccupazone è vista la proposta della Commissione europea di detenzione fino a 18 mesi per i migranti. Per Save the children, "queste proposte devono tenere conto di come evitare di tenere rinchiusi anche i bambini, poiché questo sarebbe contrario ai loro diritti, così come previsto dalla Convenzione ONU per i diritti dell’infanzia".