Migranti Calais, via allo sgombero di uno dei più grandi campi profughi d’Europa
Questa mattina le forze dell’ordine hanno sgomberato ancora una volta il campo migranti di Calais, città nel nord della Francia dove molti profughi provenienti da Africa e Medio Oriente sono soliti accamparsi temporaneamente per poi tentare la traversata dello stretto di Dover verso il Regno Unito. Al suo interno vivevano tra le 700 e le 800 persone.
L’operazione è cominciata verso le sette del mattino, nel settore del campo chiamato “Lande de Virval”, nei pressi dell’ospedale della città, presidiato dalla polizia. “E’ stato fatto perché vogliamo evitare ogni concentrazione o nuovo punto di assembramento stabile di migranti a Calais. Questa zona di Virval verrà resa inaccessibile e, in seguito, studieremo con il sindaco della città cosa è possibile fare per queste persone”, ha precisato il prefetto Louis Le Franc.
Questa operazione è stata la più drastica di questo tipo dal famoso sgombero attuato nel 2016 della famosa “giungla” di Calais, il più grande campo migranti non solo della Francia, ma di tutta Europa. Uno spazio di 10 ettari dove circa 7000 persone (originarie dall'Afghanistan, Sudan ed Eritrea) erano stipate in pessime condizioni igienico sanitarie.
Mentre lo sgombero di queste ore sta avvenendo in condizioni abbastanza pacifiche, durante l’operazione “giungla” gli agenti francesi furono costretti a utilizzare dei gas lacrimogeni dopo che i migranti avevano cominciato a colpirli con delle pietre. Alcuni volontari e attivisti “No Border” avevano cercato di convincere i profughi a lasciare il campo senza opporre resistenza ma senza nessun risultato.
“Tra i migranti che si stabiliscono qui a Calais, sono sempre più numerosi coloro che decidono di abbandonare il loro progetto di raggiungere il territorio britannico. Ormai vogliono restare in Francia”, aveva sottolineato Pascal Brice, direttore dell’Ofpra, l’Ufficio francese per la protezione dei rifugiati e degli apatridi.