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Migranti, Austria pronta a costruire barriera al Brennero

A riportare questi particolari è stato il giornale regionale austriaco Tiroler Tageszeitung, secondo cui tempo di realizzazione potrebbe essere relativamente breve, otto o dieci settimane.
A cura di Claudia Torrisi
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L'Austria è pronta alla costruzione di una barriera per il controllo dei migranti al passo del Brennero, valico di frontiera con l'Italia. Il tempo di realizzazione potrebbe essere relativamente breve – otto o dieci settimane – e l'opera dovrebbe prevedere una carreggiata di controllo sulla strada al cui margine sorgerebbero dei container dove provvedere alla registrazione. Le recinzioni serviranno a evitare la fuga dei migranti verso l'autostrada o verso i treni. A riportare questi particolari è stato il giornale regionale austriaco Tiroler Tageszeitung. Il progetto è realizzato tra la polizia del Tirolo e i responsabili del management di confine di Spielfeld (tra Austria e Slovenia) – ma "sarebbe importante negoziare intensamente con Roma per allestire una zona cuscinetto intermedia", ha commentato il capo della polizia del Tirolo, Helmut Tomac, che ha sottolineato che le decisioni in merito alla barriera spettano comunque al Ministero degli interni di Vienna. Tomac ha precisato che, una volta a regime, al Brennero "non si verificherebbero assembramenti di persone ed i flussi sarebbero indirizzati in maniera ordinata" e che ventuali controlli sarebbero estesi anche ai confini italo-austriaci della val Pusteria e della val Venosta.

Dubbi riguardo alla costruzione della barriera sono arrivati dai presidenti di di Alto Adige, Trentino e Tirolo: "Da anni siamo impegnati nel collegare più strettamente l'area del Tirolo storico e nel rendere invisibile la frontiera al Brennero. La problematica dei profughi non può mettere in discussione questi sforzi". Il cancelliere austriaco Werner Faymann, ospite a Roma per un colloquio con Matteo Renzi, ha sottolineato che l'Austria "lo ha detto chiaro e tondo: non ce la possiamo fare da soli e non possiamo permettere che quattro o cinque Paesi possano farlo da soli. O lo facciamo insieme nell'Ue o questo porterà a delle difficoltà in Europa, cioè chi ha diritto all'asilo non potrà più ottenere questo asilo. Ma se noi vogliamo che l'Europa faccia vedere che è in grado di far sì che ventotto Paesi siano coinvolti nella solidarietà, significa che dovremmo ancora discutere in modo molto strenuo". Faymann ha precisato che, però, "nel frattempo dovremo controllare i confini e creare misure per quanto riguarda il numero di profughi da accettare. Però sui valichi di confine facciamo delle cose che nessuno cinque anni fa ha discusso, cioè creare di nuovo degli impianti: fisicamente, personalmente ci prepariamo per poterli controllare. Lo possiamo fare solo concordandolo con i vicini: Tirolo del nord e Alto Adige. Ma vale per tutti i nostri valichi di confine".

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