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Migranti, al via da oggi in Germania i controlli rafforzati alle frontiere: cosa cambia

Da questa mattina la Germania ha ripristinato, per la durata di almeno sei mesi i controlli alle frontiere, sospendendo di fatto la libera circolazione dentro l’Ue come previsto dagli accordi di Schengen. La misura, ha spiegato la ministra dell’Interno, ha l’obiettivo di “contrastare l’immigrazione clandestina”.
A cura di Giulia Casula
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Annunciata le scorse settimane dal cancelliere Olaf Scholz, la stretta sulle politiche migratorie tedesche è arrivata. Da questa mattina la Germania ha ripristinato, per la durata di almeno sei mesi i controlli alle frontiere, sospendendo di fatto la libera circolazione dentro l'Ue come previsto dagli accordi di Schengen.

La misura, come spiegato dalla ministra dell'Interno Nancy Faeser, si prefigge l'obiettivo di "contrastare l'immigrazione clandestina, fermare i criminali, identificare e fermare gli estremisti islamici in anticipo".

I controlli, che includono si quelli ai posti di frontiera con i Paesi confinanti che i fermi da parte della polizia federale, saranno estesi a est e sud della Germania fino al confine terrestre a over.

In particolare, da domenica notte le autorità della Bassa Sassonia e del Nord Reno-Vestfalia sono dislocate alle frontiere con il Belgio e l'Olanda, mentre nel corso della giornata altri controlli verranno istituiti lungo i confini con Lussemburgo e Danimarca.

Le nuove misure verranno mantenute per sei mesi, salvo la possibilità di essere ulteriormente prorogate in caso di minaccia all'ordine pubblico o alla sicurezza. In realtà, non si tratta di una novità assoluta. Dallo scorso ottobre, infatti, la Germania ha ripristinato i controlli ai confini con la Polonia, la Repubblica Ceca , l'Austria, la Svizzera e, dopo i giochi olimpici di Parigi, anche con la Francia.

Ma ora la stretta tedesca è definitiva con controlli fissi su tutte le frontiere terrestri. La decisione è stata comunicata alla Commissione europea, che si è limitata a far notare che "tali misure devono rimanere strettamente eccezionali" e "proporzionate".

Per giustificare la direzione impressa dalla Germania alla gestione del fenomeno migratorio, Berlino ha spiegato di voler garantire "la protezione della sicurezza interna contro le attuali minacce del terrorismo islamico e della criminalità transfrontaliera".

Dopo l'attentato di Solingen, rivendicato dall'Isis, il Paese ha visto riaccendersi il dibattito sul tema, complice anche una forte campagna anti-immigrazione condotta dall'estrema destra di Afd e dal partito radicale di sinistra Bsw.

Da oggi in poi, dunque, i richiedenti asilo che hanno fatto domanda in un altro Paese Ue, ad esempio l'Italia, saranno respinti alla frontiera affinché le pratiche di accoglienza siano gestite esclusivamente dalle autorità dello Stato di primo approdo, come previsto dal trattato di Dublino.

Ora la sospensione da parte della Germania degli accordi di Schengen, che garantisce la libertà di movimento tra i Paesi Ue, potrebbe avere delle ricadute anche sull'Italia, dove negli ultimi anni migliaia di persone sono approdate per poi rimettersi in viaggio e attraversare i confini tedeschi.

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