Gli agenti della Guardia civile spagnola hanno scoperto una giovane migrante nascosta dentro il cruscotto di un Suv che cercava di attraversare la frontiera tra Marocco e Melilla. Il ritrovamento della ragazza di 17 anni è stato fatto lunedì scorso durante un normale controllo al valico di Beni Enzar, il principale punto di accesso alla città autonoma spagnola nel Nord Africa. Da quanto si è saputo ieri, la minorenne era partita dal Mali. Come tanti altri migranti africani, anche lei aveva affidato la sua vita a dei trafficanti per cercare di entrare illegalmente in territorio spagnolo. In questo caso, si tratta di un uomo e una donna, subito arrestati con l’accusa di traffico illegale di persone. Il conducente del mezzo si trova rinchiuso in carcere.
Dall'ispezione del bagagliaio non era emerso nulla di sospetto, ma gli agenti spagnoli hanno notato che la donna a bordo del Suv era particolarmente nervosa e teneva lo sguardo basso. Un atteggiamento che ha fatto scattare ulteriori accertamenti. Grazie ad un rilevatore di battiti cardiaci in dotazione alla Guardia civile si è potuto scoprire la ragazza dentro lo spazio angusto. La giovane migrante era in posizione fetale rinchiusa in un doppio fondo ricavato nel cruscotto del Suv. La 17enne è stata subito soccorsa e rianimata: soffriva di sintomi di intorpidimento, eccessiva sudorazione e confusione mentale.
Palestinese di 10 anni dentro un carrello della spesa
I mezzi che i trafficanti di persone utilizzano attraversare la frontiera tra il Marocco e Melilla sono sempre più audaci e pericoli per la vita degli stessi migranti, come dimostra il caso della 17enne del Mali. Solo pochi giorni fa, la polizia spagnola ha scoperto un bambino palestinese di 10 anni occulto in un carrello della spesa. A fine dicembre, una donna marocchina di 38 anni è stata fermata dagli agenti al valico di Beni Enzar mentre trasportava un trolley utilizzato normalmente per la spesa. Il peso eccessivo ha fatto insospettire la polizia che, dopo aver sollevato il primo strato di frutta e verdura, ha notato la testa del bambino. Il minorenne era in buone condizioni di salute e in possesso dei documenti. Il piccolo stava cercando di raggiungere la mamma, che si trova in un centro di accoglienza per migranti di Melilla. Per la donna che ha cercato di introdurlo in questo modo in Spagna, invece, è scattato l’arresto.
Decine di migranti, tra cui 2 donne incinte, colpiti e arrestati
Sempre a Melilla, nella notte di domenica 12 gennaio, una cinquantina di migranti hanno cercato di attraversare correndo il valico di Farhana. La Guardia civile e la polizia spagnola, però, hanno bloccato la via d'entrata e il gruppo di profughi è rimasto intrappolato nella terra di nessuno che separa la Spagna dal Marocco. Le guardie marocchine hanno arrestato 35 persone, tra cui due donne incinte e alcuni minori. Secondo la denuncia della Ong Alarmphone e dell'Associazione marocchina dei diritti umani (Amdh Nador), durante il fermo gli agenti hanno agito con estrema durezza: diversi migranti, infatti, hanno riportato ferite alle mani e ai piedi e per due di loro è stato necessario il ricovero in ospedale.