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Migliaia di Porsche, Bentley e Audi bloccate in Usa: “Hanno componenti elettronici cinesi”

La casa automobilistica madre dei marchi interessati sarebbe stata informata da un fornitore quando i pezzi erano stati già installati. Si sta ora procedendo alla sostituzione del componente elettronico sulle auto dove era stato già installato, la Volkswagen ha annunciato che ritarderà la consegna dei veicoli a fine marzo.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di archivio
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Migliaia di auto di fascia alta come Porsche, Bentley e Audi sono state bloccate nei porti statunitensi perché si è scoperto che le vetture erano state fabbricate con un componente elettronico cinese non ammesso dalla legge Usa. Come rivela il Financial Times, il blocco è stato disposto dalla stessa casa madre Volkswagen per non incorrere in sanzioni dopo la scoperta che un fornitore indiretto del gruppo aveva usato un sottocomponente cinese che proveniva dalla “Cina occidentale” e che infrange le leggi contro il lavoro forzato.

Il problema riguarderebbe un migliaio di auto sportive e Suv Porsche, diverse centinaia di Bentley e diverse migliaia di veicoli Audi. La casa automobilistica, che ha confermato la presenza del componente non autorizzato, sarebbe stata informata da un suo fornitore che avrebbe scoperto l’origine del componente solo successivamente e quindi quando già installato sulle vetture.

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Sempre secondo la ricostruzione del giornale, in base alle testimonianze di diverse persone informate dei fatti, l’azienda ha subito informato le autorità statunitensi e bloccato le vetture all’ingresso nel Paese. “Non appena abbiamo ricevuto informazioni sulle accuse riguardanti uno dei nostri subfornitori, abbiamo indagato sulla questione. Chiariremo i fatti e poi adotteremo le misure appropriate. Ciò può includere anche la risoluzione di un rapporto con il fornitore se le nostre indagini confermano gravi violazioni” assicurano dalla casa automobilista tedesca.

La casa automobilistica sta ora sostituendo il componente elettronico sulle auto dove era stato già installato e ha annunciato che ritarderà la consegna dei veicoli a fine marzo. Nelle lettere inviate ai clienti in attesa ha spiegato che "un piccolo componente elettronico che fa parte di un'unità di controllo più grande, sarà sostituita", ma non ha specificato la natura del pezzo da sostituire.

Il pezzo incriminato violerebbe l’Uyghur Forced Labor Prevention Act del 2021, una legge Usa che vieta l’importazione di prodotti realizzati nella regione occidentale dello Xinjiang e in altre aree della Cina presumendo che siano realizzati con il lavoro forzato. In una dichiarazione, la Volkswagen ha affermato che “prende molto sul serio le accuse di violazione dei diritti umani, sia all’interno dell’azienda che nella catena di fornitura”.

La questione comunque dovrebbe essere risolta in poco tempo. La sostituzione infatti sarebbe relativamente semplice e non richiederebbe lo smontaggio dei veicoli, anche se alcuni modelli più complicati potrebbero richiedere diverse ore per essere riparati.

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