Miami, poliziotto uccide un senzatetto davanti a decine di bambini
Un ufficiale di polizia di Miami ha aperto il fuoco e ucciso un uomo afroamericano senza fissa dimora di fronte ad almeno 60 persone, molti de quali bambini, che stavano frequentando un parco pubblico. Il funzionario di polizia ha spiegato che la vittima è stata soppressa perché rifiutava di posare a terra un tubo metallico che aveva tra le mani e che brandiva con atteggiamento minaccioso. L'agente che ha sparato è un veterano con 20 anni di servizio alle spalle e non è stato neanche sospeso, bensì semplicemente riassegnato a compiti amministrativi in attesa dell'esito delle indagini.
La versione fornita dall'ufficiale agli inquirenti è che, appena arrivato nel parco pubblico, ha trovato il senzatetto con una spranga in mano. Il poliziotto avrebbe intimato all'uomo di posare a terra l'oggetto, ma di fronte al suo rifiuto avrebbe aperto il fuoco cinque volte. La vittima è stata trasportata immediatamente in ospedale ma è morta poco dopo a causa delle gravissime ferite riportate. Fritz Severe, questo il nome dell'afroamericano, aveva 46 anni e precedenti penali per una serie di aggressioni in diverse città degli Stati Uniti. Un testimone ha raccontato all'emittente CBS4 che Severe non stava in alcun modo minacciando l'agente e che la reazione del poliziotto l'ha sorpresa. Il senzatetto, infatti, non avrebbe rappresentato un pericolo per nessuno, tant'è che era una figura ormai nota ai frequentatori del parco, che lo incontravano ogni mattina.
Altri testimoni si sono detti shoccati dalla decisione dell'agente di non utilizzare la pistola taser, anziché l'arma da fuoco d'ordinanza. La centrale di polizia ha riferito di aver ricevuto una telefonata da parte di un giardiniere, che chiedeva di intervenire contro un clochard ritenendolo pericoloso per l'incolumità delle persone: il parco, infatti, era frequentato da decine di bambini che hanno assistito all'omicidio. Gli inquirenti hanno dichiarato: "Ci sono dai 40 ai 60 testimoni, molti dei quali ragazzini: avremo bisogno di ascoltare tutti, sarà una lunga indagine"
