“Mi è caduta addosso”: la storia dello sciatore salvo grazie a una telefonata dopo 14 ore sotto una valanga
Oltre quattordici ore sotto la neve dopo esser stato travolto da una valanga. Con una telefonata provvidenziale è riuscito ad essere salvato uno sciatore argentino. Succede sul Cerro López, sentiero di montagna della Patagonia a 1.620 metri sul livello del mare che si trova a 25 chilometri da Bariloche, nel sud dell'Argentina. Trovato in avanzato stato di ipotermia dai soccorritori del Club Andino Bariloche, il sopravvissuto si chiama Augusto Gruttadauría, 29enne di Córdoba. Morta invece Andrea Marshall, 27enne scozzese che lo stava accompagnando.
Tutto parte verso le 17.15 di mercoledì 4 settembre. L'improvvisa valanga di oltre 500 metri blocca l'escursione di Gruttadauría, Marshall e la guida locale Cristian Euraskin (salvo anche lui) si ferma intorno al rifugio López. Le condizioni meteorologiche sono precarie. Zero gradi. Passa il tempo. Alle tre del mattino, Gruttadauría è ancora vivo. Si crea una bolla d'aria per respirare, riesce ad afferrare il cellulare dalla tasca e a digitare il 911.
"Sono sul Cerro López, mi è caduta addosso una valanga – ha iniziato a urlare agli operatori del servizio di soccorso -. Faccio fatica a respirare, ho le gambe bloccate. Per favore". Da lì è partita un'operazione di salvataggio con alpinisti via terra e un elicottero della Protezione civile. Alle 8.20 di giovedì 5 settembre sono riusciti a raggiungere l'uomo, poi trasportato nell'ospedale di Bariloche.
"Il suo stato di salute non è ottimale – spiega il segretario della Protezione civile di Bariloche, Carlos Madjinca -. Riporta alcune contusioni". Riguardo le condizioni dell'uomo, il medico della segreteria tecnica dell'ospedale Víctor Parodi riferisce alla TV Publica che "è lucido, cosciente, con alcuni riflessi propri delle temperature basse. Per ora stiamo alzando la sua temperatura corporea, che è a un buon punto. A differenza di quello che ci si potrebbe aspettare in casi di ipotermia grave, Augusto non è arrivato a quei livelli, dove un paziente può perdere conoscenza".
Stupito anche Nahuel Campitelli, capo della Commissione di assistenza del Club Andino Bariloche, secondo cui “quello che è successo è qualcosa di molto sorprendente perché non è una cosa che di solito accade, non solo che la persona sia sopravvissuta alla valanga, ma che sia riuscita ad afferrare il telefono e abbia contattato il 911″.
Rimasto ferito Euraskin, ritrovato mercoledì stesso con lesioni lievi e in ipotermia. Per lui, però, non sembrano esser state necessarie le cure ospedaliere. Diverso il discorso per Marshall, morta sotto i cumuli di neve e rocce. Il suo corpo è stato recuperato intorno alle 11 locali di mercoledì. La ragazza era nata ad Alba, in Scozia, ma viveva in Val d'Aran, tra i Pirenei della Spagna.