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Messico, ucciso e decapitato: la testa lasciata sull’auto. Era diventato sindaco da sei giorni

Il 43enne Alejandro Arcos Catalán, sindaco di Chilpancingo, nello Stato di Guerrero, è stato assassinato neanche una settimana dopo il suo insediamento: molto probabile che siano coinvolti i gruppi locali della criminalità organizzata. Ucciso anche il suo segretario generale.
A cura di Biagio Chiariello
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Alejandro Arcos, a destra la foto (opportunamente censurata) della sua testa mozzata lasciata su un'auto
Alejandro Arcos, a destra la foto (opportunamente censurata) della sua testa mozzata lasciata su un'auto

La testa mozzata di un sindaco in Messico è stata trovata sopra la sua auto appena sei giorni dopo il suo insediamento. Il 43enne Alejandro Arcos Catalán era appena diventato primo cittadino di Chilpancingo, una città nello Stato di Guerrero. Tre giorni prima era stato ucciso anche il suo segretario generale, Francisco Tapia; entrambi erano in carica dal 30 settembre.

Terribili le immagini diffuse sui social, in cui si vede la testa della vittima sul tetto di un pickup. L'ipotesi è che dietro l'efferato omicidio possano esserci i gruppi locali della criminalità organizzata.

“Condanno fermamente l’omicidio del sindaco di Chilpancingo, Alejandro Arcos Catalán, che è stato confermato dalla procura generale”, ha affermato sul social network X la governatrice dello Stato di Guerrero, Evelyn Salgado, esponente del Movimento Rigenerazione Nazionale (Morena, sinistra, al potere). Il Partito Rivoluzionario Istituzionale ha parlato di "crimine vile" e ha chiesto giustizia. "Erano funzionari giovani e onesti che cercavano il progresso per la loro comunità", ha scritto il senatore Alejandro Moreno su X.

Lo Stato di Guerrero è diventato uno degli Stati più pericolosi per politici e giornalisti a livello locale in Messico. Almeno sei candidati a cariche pubbliche sono stati uccisi prima delle elezioni messicane di giugno. Si tratta di una delle zone più colpite dalla violenza dei cartelli della droga, data la sua posizione lungo la costa del Pacifico. Nella zona, i gruppi criminali principali sono due: Los Tlacos e Los Ardillos, in guerra fra loro dopo lo smantellamento delle organizzazioni storiche.

È significativo ricordare che il precedente sindaco della città, Norma Otilia Hernández, era stata filmata mentre teneva un incontro con i leader delle bande in un ristorante. Successivamente, è stata espulsa dal suo partito, il che ha dato ad Arcos l'opportunità di candidarsi. Neanche una settimana dopo la sua nomina, è stato barbaramente ucciso.

La procura generale ha annunciato l’apertura di un’inchiesta, ribadendo il suo impegno “per la giustizia e contro l’impunità”, in un Paese dove la stragrande maggioranza parte dei crimini resta impunita.

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