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Messico: eletto il nuovo presidente, violente proteste

Si insedia il nuovo capo di Stato Enrique Pena Nieto, il movimento studentesco Yosoy123 in piazza. Tensione anche nel Parlamento contro il presidente uscente Calderon.
A cura di Redazione
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Messico, scontri durante il giuramento di Nieto

Ci sono oltre 20 feriti e un poliziotto in fin di vita nel bilancio di una giornata di scontri a Città del Messico, mentre era in corso la cerimonia dell'insediamento del neopresidente Enrique Pena Nieto. Idranti e lacrimogeni contro centinaia di manifestanti del movimento studentesco "Yosoy132" che, con molotov e sassi, stavano cercavando di arrivare nello Zocalo, il famoso piazzale della capitale.

Incidenti anche nella Camera dei deputati, l'opposizione ha accolto l'ex capo di stato Felipe Calderon al grido di "criminale, assassino" e "corrotto", lanciandogli contro pacchetti di banconote false, uno dei quali ha sfiorato il suo successore, al quale stavano per essere consegnate le insegne del potere.

D'altro canto Enrique Pena Nieto, 46 anni, avvocato, insediatosi ieri come nuovo capo di stato, segnando il ritorno del ‘Partido Revolucionario Institucional' (centro), che ha riconquistato la presidenza per 12 anni in mano al Partito di Azione Nazionale (destra) di Calderon e di Vicente Fox ha annunciato di voler combattere povertà, corruzione e violenza e anche il vero cancro del Messico, ossia i gruppi narcos che seminano morti quotidianamente e gestiscono miliardi di dollari all'anno.

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