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Messico, anatema dei vescovi dopo la strage: “Basta morti e desaparecidos”

Dopo l’uccisione dei 43 studenti e le violente proteste di piazza, duro monito della conferenza episcopale messicana.
A cura di Antonio Palma
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Duro intervento dei vescovi messicani contro la spirale di violenza nel Paese sudamericano. "Basta, non vogliamo più violenza né morti, non vogliamo più desaparecidos né dolore e vergogna" si legge infatti in un messaggio diffuso dalla conferenza episcopale messicana dopo il terribile caso dei 43 studenti rapiti e uccisi dai narcos a Iguala con la complicità delle autorità politiche e di polizia locale. L'anatema dei vescovi messicani è arrivato al termine di un'assemblea plenaria convocata proprio per condannare in maniera forte gli atti di violenza nel Paese. Del resto proprio domenica scorsa anche Papa Francesco, nell'udienza generale a Piazza San Pietro, ha ricordato la tragedia degli studenti messicani spiegando di essere "particolarmente vicino alle famiglie degli scomparsi in questo momento doloroso della sparizione dei ragazzi messicani che ora sappiamo assassinati".

Proteste di piazza e scontri

Anche i vescovi messicani hanno ribadito di condividere "la sofferenza dei familiari" degli studenti che "sono morti o desaparecidos" ricordando inoltre "le migliaia di vittime anonime in diverse regioni del nostro paese". I prelati hanno sottolineato che la situazione nel paese "è peggiorata, scatenando una crisi nazionale e sottoponendo alla paura migliaia di persone" che "si trovano senza difese davanti alla minaccia del crimine organizzato", per questo chiedono un stop ad ogni forma di violenza. Nel Paese però purtroppo continuano le manifestazioni di protesta e gli scontri durissimi con la polizia. Il Parlamento dello Stato messicano di Guerrero è stato preso d'assalto e dato alle fiamme da una folla inferocita proprio sull'onda delle proteste che sono seguite alla sparizione dei 43 studenti di Iguala.

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