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Merkel frena sul fondo salva stati: “Nessuna solidarietà senza controlli”

La cancelliera non ci sta a passare per quella sconfitta al vertice europeo e rilancia sui maggiori controlli a livello comunitario, mentre la corte costituzionale tedesca ha bloccato l’entrata in vigore dell’Esm in attesa del verdetto finale di settembre.
A cura di Antonio Palma
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Nonostante le numerose discussioni, i vertici bilaterali e le riunioni dei capi di stato dei Paesi membri dell'Unione Europea ancora non sembra chiara quale sia la strada da intraprendere per aiutare i Paesi in difficoltà e risollevare la comunità europea dalla crisi. Anche su alcuni punti fondamentali che sembravano ormai certi come il nuovo Fondo salva Stati c'è chi nutre ancora perplessità e impone paletti. "Nessuna solidarietà senza controlli" ha avvertito perentoriamente la cancelliera tedesca Angela Merkel in un'intervista rilasciata alla Zdf, rilanciando così nuovamente il tema dell'austerity e dei relativi provvedimenti per il controllo dei bilanci pubblici.

La Merkel non si sente sconfitta – Insomma la Merkel non ci sta ad essere ritenuta la sconfitta del vertice dell'Eurogruppo a Bruxelles perché è "un' interpretazione che non trova conferma nei fatti", e tenta di ristabilire le posizioni di forza in Europa. L'evidente riferimento è al cosiddetto scudo anti spread voluto da Monti che prevede l'acquisto di titoli di stato dei Paesi in difficoltà direttamente con i soldi del nuovo fondo salva stati. Ovviamente non una completa marcia indietro quella della Merkel, ma una nuova precisazione su diritti e doveri dei Paesi interessati. "Si deve dare alle istituzioni europee più potere di agire contro quei Paesi che non rispettano le regole, un controllo che sia vincolante e che non permetta di violare facilmente le regole che ci siamo imposti" ha ricordato la cancelliera.

La Corte costituzionale tedesca blocca l'Esm – Del resto non sono certo pochi i tedeschi che chiedono alla loro leader  di valutare attentamente i provvedimenti comunitari in modo che non intacchino il benessere della Germania. La stessa Corte costituzionale tedesca ha chiesto al Presidente della repubblica di non firmare gli atti di ratifica approvati dal Parlamento sull'Esm e sul fiscal compact proprio perché è ancora aperto un procedimento dell'Alta corte sulla costituzionalità dei provvedimenti. La decisione finale sulle due misure, che sarebbero dovuti andare in vigore già a luglio, arriverà il 12 settembre quando la corte costituzionale valuterà i ricorsi presentati dagli euroscettici e da alcuni politici.

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