Mentre l’esercito russo attaccava l’ospedale a Mariupol, Putin era a un incontro sui diritti degli orfani
Vladimir Putin ha incontrato ieri sera a Mosca Maria Lvova-Belova, suo commissario per i diritti dell'infanzia. È successo poche ore dopo che l'esercito russo ha attaccato un ospedale di maternità e pediatrico a Mariupol, nel Donbass, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo provocando la reazione della comunità internazionale. Una curiosa coincidenza o un paradosso, come hanno sottolineato i tabloid inglesi, capeggiati dal Daily Mail che ha parlato apertamente di "ipocrisia" del presidente russo. Il colloquio dai due è stato confermato dal sito ufficiale del Cremlino, con tanto di foto che immortala i due mentre parlano tra di loro.
Putin pare abbia tenuto l'incontro per discutere delle modifiche alla legge che consentiranno ai russi di adottare orfani ucraini, dopo che le sue forze hanno ucciso i loro genitori, come sottolinea il Daily Mail. Nello specifico, le correzioni apportate al testo consentiranno ai bambini di Donetsk e Luhansk, le Repubbliche separatiste riconosciute da Mosca, che non hanno la cittadinanza russa di potersi qualificarsi per l'adozione. "Si tratta di circostanze straordinarie e mi sembra che si debba pensare non ai ritardi burocratici, ma agli interessi dei bambini", ha aggiunto il leader del Cremlino, sottolineando che "farò proposte, cambieremo la legislazione. Faremo appello alla Duma di Stato, sono sicuro che i deputati la sosterranno".
Eppure, come ha sottolineato ieri a Fanpage.it Andrea Iacomini di Unicef Italia, da quando è partita l'offensiva russa a Kiev, dallo scorso 24 febbraio, sono stati presi di mira dagli attacchi non solo ospedali ma anche asili e scuole. "Purtroppo oggi le guerre continuano ad avere questa caratteristica, che è peggio della bomba atomica. Attaccare gli ospedali con donne e bambini è un atto di malvagità unica", ha commentato. L'ultimo episodio del genere si è verificato proprio ieri a Mariupol, dove le bombe russe hanno completamente distrutto un ospedale pediatrico e per la maternità riducendolo a un cumulo di macerie e provocando tre morti, tra cui un bimbo di 6 anni, e 17 ferirti, secondo le autorità locali.