Mentre Biden era a Kiev la Russia ha testato un missile in grado di trasportare testate nucleari
Mentre lunedì scorso il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si recava a Kiev per incontrare Zelensky la Russia avrebbe condotto un test con un missile balistico intercontinentale Sarmat. Il test non sarebbe andato a buon fine.
A renderlo noto la Cnn citando due funzionari statunitensi. Mosca – si legge – avrebbe informato Washington in anticipo del lancio missilistico mentre un'altra fonte ha affermato che l'operazione di Mosca non rappresentava un rischio per gli Stati Uniti e che gli Usa non lo consideravano un'anomalia o un'escalation.
Stando a quanto riferisce l'emittente americana il test del missile Sarmat – soprannominato Satan II in Occidente e in grado di trasportare svariate testate nucleari – sarebbe fallito. Il lancio già stato testato con successo mesi fa e secondo i funzionari statunitensi se l'operazione di due giorni fa fosse andata a buon fine il presidente russo Vladimir Putin l'avrebbe certamente evidenziato nel suo discorso sullo stato della nazione di ieri. Il capo del Cremlino, invece, non ha fatto nessuna menzione al lancio dichiarando tuttavia che la Russia sospenderà la partecipazione al trattato di riduzione delle armi nucleari New START con gli Stati Uniti.
Non sono ancora chiare le tempistiche del test: inizialmente la Cnn ha affermato che sarebbe stato condotto mentre Biden si trovava in Ucraina, ma uno dei funzionari interpellati ha successivamente spiegato che in realtà il lancio del Sarmat sarebbe avvenuto alcune ore prima dell'arrivo del presidente americano a Kiev. In ogni caso Mosca avrebbe informato in anticipo Washington, confermando l'esistenza di un canale di comunicazione tra i due Paesi. Gli Stati Uniti a loro volta domenica sera avevano notificato ai russi che il capo della Casa Bianca l'indomani si sarebbe recato a Kiev per una visita ufficiale.
La scorsa settimana jet russi vicino all'Alaska
La scorsa settimana, jet da guerra russi hanno volato vicino all'Alaska in due occasioni, costringendo il NORAD a far decollare i suoi caccia da combattimento. Gli aerei russi sono rimasti fuori dello spazio aereo sovrano degli Stati Uniti e del Canada, che si estende per 12 miglia dalla costa, ma hanno volato all'interno della zona di identificazione della difesa aerea dell'Alaska, che si trova fino a 200 miglia dalla costa. Due F-16 del NORAD hanno intercettato bombardieri TU-95 e caccia SU-35 lunedì scorso. Il giorno dopo, gli F-35 del NORAD hanno intercettato i jet russi TU-95, SU-30 e SU-35.