Medjugorie, “Vere le prime 7 apparizioni, dubbi su quelle successive”
"Preferisco la Madonna madre e non la Madonna capo-ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio", si possono riassumere con queste parole, riferite da Papa Francesco nei giorni scorsi, i risultati a cui è giunta la commissione vaticana incaricata di indagare sulle apparizioni mariane a Medjugorie. A schiacciante maggioranza infatti i membri della commissione, voluta a suo tempo dall'allora Papa Benedetto XVI e presieduta dal cardinale Camillo Ruini, hanno riconosciuto l’autenticità delle prime apparizioni di Medjugorje ma sollevato molti dubbi sulla continuazione del fenomeno negli anni successivi
Il lungo lavoro è durato anni e ha visto la consultazione di tutti documenti sul caso, sia quelli depositati in Vaticano sia quelli di Medjugorje e negli archivi dei servizi segreti dell’ex Jugoslavia, e l'ascolto di tutti i veggenti e testimoni, oltre a un sopralluogo sul posto. Al termine i sei cardinali e gli altri 11 componenti, fra esperti e teologi, hanno presentato al Pontefice una relazione dettagliata esprimendosi con un doppio voto sulla soprannaturalità o meno delle apparizioni.
La commissione in particolare si è schierata a favore dell'autenticità delle prime 7 apparizioni, avvenute tra il 24 giugno e il 3 luglio del 1981, con 13 voti favorevoli su 15. I sette ragazzi veggenti sono stati giudicati psichicamente normali e non influenzati da fonti esterne come francescani della parrocchia di Medjugorie o altri soggetti e anzi il loro coraggio è stato sottolineato dal fatto che hanno continuato a raccontare nonostante la polizia li avesse arrestati e minacciati di morte.
Molte perplessità invece sono state espresse su tutto quello che è accaduto dopo le prime sette apparizioni. In questo caso infatti la commissione ha usato toni molto più dubitativi sottolineando due spetti centrali che sono le pesanti interferenze dovute al conflitto tra il vescovo e i francescani della parrocchia e i messaggi ripetitivi delle apparizioni. Nonostante questo però la commissione si è contro il divieto di pellegrinaggi e a favore della trasformazione della parrocchia in santuario pontificio, il tutto per questioni pastorali e cioè per la cura dei milioni di pellegrini.
La scelta finale spetterà ovviamente al Pontefice che dopo aver letto la relazione e il parere dei membri della Congregazione per la dottrina della fede ha deciso di affidare all’arcivescovo polacco Henryk Hoser una missione speciale al termine della quale arriverà la decisione del Vaticano