Medjugorie: oggi l’anniversario della prima apparizione. Il Vaticano pronto a sconfessarlo
Esattamente 34 anni fa, in un piccolo paese della Bosnia Erzegovina, facente parte della Federazione Jugoslava, alcuni ragazzi sostennero per la prima volta di aver visto la Madonna. Il paesello era Medjugorie, i ragazzi si chiamavano Ivanka Ivanković, Mirjana Dragićević, Vicka Ivanković, Ivan Dragićević, Jakov Čolo e Marija Pavlović e da allora sarebbero stati noti in tutto il mondo come “i veggenti”. L’anniversario del 24 giugno, però, si celebra in un clima teso: presto, infatti, la Chiesa cattolica potrebbe dichiarare ufficialmente che le apparizioni “non constano di soprannaturalità”, cioè che in realtà i sei veggenti non hanno mai visto la Madonna.
Le apparizioni continuano costantemente in maniera quasi quotidiani. Alcuni dei veggenti non vedono più la Madonna, altri dicono di vederla tutti i giorni. Addirittura, spesso vengono organizzati incontri pubblici con tanto di visione: i veggenti dicono di sapere il giorno e l’ora dell’apparizione e consentono che attorno a loro si radunino enormi folle pronte a vederli andare in estasi. Così, negli ultimi decenni è nato il fenomeno, del tutto nuovo, delle apparizioni della Madonna nei palazzetti dello sport o in grandi radure.
Oggi si riunirà la Plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede, presieduta dal cardinale Gerhard Mueller, chiamata a prendere una decisione sulla veridicità delle apparizioni, che sarà trasmesso a papa Francesco, affinchè sia espressa una posizione ufficiale. Dopo una lunga fase di indagine, da ambienti vaticani trapela che il documento finale chiarirà, ancora una volta, che essendo le presunte apparizioni ancora in corso, la Chiesa cattolica non può esprimere alcun giudizio definitivo, e che, di conseguenza, alle stesse non può essere attribuito un carattere soprannaturale. Non solo: la Congregazione reitererà il divieto ad organizzare e partecipare veri e propri “eventi” in occasione delle apparizioni e chiarirà, ancora una volta, che ai sacerdoti ed ai vescovi non è consentito promuovere pellegrinaggi nella città bosniaca. Tuttavia, la Congregazione dovrebbe prendere atto dei “frutti spirituali” che sbocciano dal terreno di Medjugorie, a cominciare da migliaia di conversioni o ritorni al cattolicesimo.
I componenti della Congregazione sanno perfettamente che il loro testo è di enorme importanza per milioni di cattolici nel mondo e che non dovranno sbagliare neppure una parola. Nelle scorse ore il più importante giornalista cattolico italiano, Vittorio Messori, nel corso di una intervista radiofonica, ha addirittura messo in guardia il Papa: “Se sconfesserà le apparizioni della Madonna rischia lo scisma” ha detto aggiungendo che “se continuerà ad essere autorizzato il culto ci sarà probabilmente un riconoscimento della chiesa di Medjugorie come santuario, senza però fare riferimento all’origine di questo santuario.” In pratica, una soluzione interlocutoria e salomonica potrebbe essere quella di non riconoscere le apparizioni dando comunque il via libera al culto nella chiesa appositamente costruita a Medjugorie vicino ai luoghi dove abitavano i veggenti.
Il vescovo di Mostar, sotto la cui giurisdizione ricade Medjugorie, sostiene la non veridicità delle apparizioni: “In riferimento a Medjugorje – ebbe a dire nel 2004 – esiste il pericolo reale che la Madonna e la Chiesa si privatizzino, che la gente immagini la Madonna e la Chiesa secondo il proprio gusto, udito e disobbedienza; che non sottomettano il proprio giudizio alla Chiesa ufficiale, ma che costringono la Chiesa ufficiale a seguire e riconoscere le loro fantasie. I fedeli ingenui lasciano i pozzi di vere grazie nelle proprie parrocchie e vanno a Medjugorje oppure seguono i “veggenti” per il mondo, che, grazie anche alle “apparizioni” si sono esistenzialmente ben sistemati, almeno come scrivono i giornali.” D’altra parte, ci sono importanti uomini di Chiesa, come il cardinale austriaco Christoph Schonborn, che era molto vicino a Giovanni Paolo II, fece scalpore qualche anno fa, quando si recò in Bosnia in pellegrinaggio, affermando successivamente che “nel messaggio di Medjugorje si tratta sempre della normale vita cristiana di tutti i giorni. Che cosa si impara dalla Madre di Dio? La fede nel quotidiano! Per me Medjugorje è una scuola di normale vita cristiana.” Su Medjugorie è ormai nota anche la posizione di papa Francesco, scettico su queste apparizioni che durerebbero da ormai 34 anni. Nell’omelia mattutina a Santa Marta, il 14 novembre 2013, pronunciò queste parole: “Ci dicono: il Signore è qua, il Signore è là, è là. Ma io conosco un veggente, una veggente che riceve lettere dalla Madonna, messaggi della Madonna. Ma, guarda, la Madonna è madre! E ama tutti noi. Ma non è un capo ufficio della posta, per inviare messaggi tutti i giorni.” A lui toccherà mettere un punto fermo su tutta questa lunga e complicata vicenda.