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Covid 19

Medico muore per Covid a 32 anni, la storia di Lucas: “Contagiato facendo ciò che amo, lo rifarei”

La storia di Lucas Augusto Pires, medico brasiliano di soli 32 anni e papà di due bambini, morto per Covid lo scorso agosto. Nel suo ultimo post su Facebook un messaggio di speranza e amore: “Contagiato facendo ciò che amo, prendendomi cura dei miei pazienti con amore e dedizione. E lo rifarei”.
A cura di Ida Artiaco
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"Sto andando in terapia intensiva a causa del peggioramento delle mie condizioni dovuto al Covid-19. Mi sono contagiato facendo ciò che amo, prendendomi cura dei miei pazienti con amore e dedizione. E lo rifarei". Sono queste le parole dell'ultimo post condiviso lo scorso luglio su Facebook da Lucas Augusto Pires, medico brasiliano di soli 32 anni morto per Covid nei mesi scorsi. Alle sue spalla una carriera velocissima da neurochirurgo e nessuna precedente condizione di salute da segnalare. Nei giorni scorsi, la sua lettera è stata ripresa dal quotidiano spagnolo La Vanguardia, facendo presto il giro del web.

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Lucas ha infatti lanciato un messaggio di affetto e speranza, spiegando perché non si sia pentito di aver continuato a fare il suo lavoro, nonostante i rischi che stava correndo. Padre di due figli, Benjamín e Isabella, di soli due mesi, il medico ha preso sempre tutte le precauzioni e, nonostante avesse già tutto pronto per andare a vivere negli Stati Uniti con la sua famiglia, ha deciso di restare in Brasile, dove già da maggio si occupava dei pazienti Covid in un ospedale di Ivaiporã.

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Come hanno raccontato i suoi familiari, è stato proprio durante una di queste visite che il 32enne è stato contagiato. Ha fatto un primo test a cui è risultato negativo, ma poi si sono manifestati i primi sintomi. "Eravamo sicuri che non avrebbe avuto complicazioni. Aveva solo 32 anni, non aveva precedenti, solo un po' sovrappeso, ma non era obeso. A poco a poco la situazione è peggiorata", ha spiegato la sorella Gabriela. Lucas è morto l'8 agosto scorso, dopo aver trascorso una decina di giorni in terapia intensiva all'ospedale di Maringá. Il 27 luglio ha lasciato la sua lettera sui social. Ma la sua testimonianza rimarrà per sempre. "Lucas era una persona incredibile, la più intelligente che abbia mai conosciuto. Rendeva tutti molto orgoglioso. Anche nella paura, non ha rinnegato la fede. Ha creduto in Dio fino alla fine", ha concluso Gabriela.

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