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Medici sbagliano diagnosi, 40enne muore nel giorno in cui sarebbe diventato padre: la storia di Thomas

La terribile storia di Thomas Gibson, 40 anni, e della compagna Rebecca Moss, una coppia britannica di Stretford, nelle Greater Manchester. La donna era andata a svegliare il 40enne per andare in ospedale trovandolo morto. Si era sottoposto ai controlli al cuore appena undici giorni prima ma i medici hanno valutato male i risultati.
A cura di Antonio Palma
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Doveva essere il giorno più bello della loro vita con la nascita programmata della figlia tanto voluta ma quella giornata si è trasformata in un dramma quando la partoriente, al risveglio, ha scoperto con orrore che il compagno e futuro papà era appena morto sul divano di casa senza poter mai vedere la primogenita. È la terribile storia di Thomas Gibson, 40 anni, e della compagna Rebecca Moss, una coppia britannica di Stretford, nelle Greater Manchester.

Una tragedia ancora più tremenda dopo che i parenti hanno scoperto che alla base del decesso vi è stata una negligenza medica, una diagnosi errata sul suo stato di salute. Thomas è morto per un arresto cardiaco improvviso il 7 giugno dello scorso anno dopo che un medico ospedaliero aveva interpretato male un esame al cuore al quale il 40enne si era sottoposto appena undici giorni prima. Lo ha confermato un'inchiesta presso la corte del coroner di Stockport. Secondo il medico legale. L’uomo è deceduto per attacco cardiaco improvviso dovuto alla fibrosi miocardica e che se fosse stato sottoposto a un intervento per l’impianto di un pacemaker, sarebbe stato ancora vivo.

Come ricostruito dall’inchiesta Il giorno in cui il signor Gibson sarebbe diventato padre, la sua compagna Rebecca Moss ha cercato di svegliarlo mentre si preparava ad andare in ospedale per un parto cesareo programmato. "Svegliati, è il giorno della bambina", gli avrebbe detto la donna, accorgendosi subito dopo che era  "rigido e freddo".  Nonostante i soccorsi, il 40enne fu dichiarato morto sul posto,  poco dopo la compagna diede alla luce la figlioletta.

Secondo il coroner, "Quando i medici del Wythenshawe Hospital di Manchester hanno valutato l’elettrocardiogramma non si sono accorti che soffriva di un grave disturbo cardiaco e lo hanno dimesso. Dall'inchiesta infatti è emerso che l’uomo, che era fisicamente in forma, per circa tre settimane prima della sua morte aveva sofferto di mal di stomaco, crampi e diarrea. Per questo si era recato al pronto soccorso.

Era stato visitato da un dottore che si è accorto che il suo tracciato ECG mostrava segni di un'anomalia e lo aveva indirizzato a un medico più esperto per un secondo parere. Il secondo medico aveva detto che l'anomalia poteva essere clinicamente "non significativa" senza altri sintomi correlati al cuore e il 40enne era stato dimesso. Pochi giorni dopo c'è stato il decesso.

Secondo il coroner, se il rischio fosse stato individuato, Gibson sarebbe stato ricoverato sotto la cura di cardiologi, sarebbero state intraprese una serie di indagini, che probabilmente sarebbero culminate nell'impianto di un dispositivo un pacemaker. Parlando fuori dal tribunale, la compagna di Gibson, Rebecca Moss, ha dichiarato: "L'esperienza e i medici avrebbe potuto salvare la vita di Tom, spero sinceramente che si possa imparare qualcosa dalla sua morte. Mi è stato detto che le inchieste non individuano un colpevole, ma ho tutto il diritto di essere arrabbiata e di cercare risposte per Tom, la bimba e la nostra famiglia”.

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