Maddie McCann, i genitori: “Svolta significativa, non abbiamo mai perso la speranza”
Dopo 13 anni di ricerche e sospetti mai confermati, arriva una possibile svolta nel caso della scomparsa di Madeleine McCann, la bimba inglese di cui si persero le tracce il 3 maggio 2007, quando aveva solo 3 anni, a Praia da Luz, una località di villeggiatura nella regione di Algarve, in Portogallo, dove si trovava insieme ai genitori e ai fratellini più piccoli, originari di Rothley, nel Leicestershire. Una vicenda che ha tenuto col fiato sospeso tutto il mondo e che è diventata anche il soggetto di un documentario andato in onda su Netflix nel 2019. Nel mirino degli investigatori è finito nelle ultime ore un pedofilo tedesco, attualmente detenuto in Germania per crimini sessuali, contro il quale la polizia ha annunciato di avere delle prove del suo coinvolgimento nella sparizione della piccola. Nessuno foto è stata diffusa, ma solo un identikit dell'uomo, che oggi ha 43 anni, e che pare si trovasse nei pressi dell'abitazione portoghese dei McCann la notte in cui Maddie è stata strappata alla mamma e al papà.
L'identikit del pedofilo sospettato di aver rapito Maddie
Secondo quanto ha riportato la polizia inglese, l'uomo sospettato è bianco, ha i capelli corti e molto biondi, è alto un metro e ottanta ed è di costituzione magra. Al tempo della scomparsa poteva dimostrare tra i 25 e i 30 anni. Al momento si trova in carcere in Germania per un altro crimine. È infatti già stato condannato per per abuso sessuale su minori e altri crimini sessuali, come ha confermato il pubblico ministero tedesco Christian Hoppe alla tv ZDF. All'epoca della scomparsa di Madeleine McCann aveva preso in affitto un fabbricato agricolo (di cui è stata diffusa una foto) da un uomo britannico a due miglia dal resort dove la famiglia McCann era in vacanza. Si spostava e viveva per giorni o settimane in un camper Volkswagen T3 Westfalia degli anni Ottanta, bianco con una striscia inferiore gialla e targa portoghese, ma utilizzava anche una Jaguar del 1993 con targa tedesca, registrata a suo nome. Il giorno dopo la sparizione della bambina, questa stessa vettura venne registrata sotto nuovo nome in Germania.
Le immagini dell'auto del 43enne
La polizia ha diffuso le fotografie dei due veicoli e ha chiesto a chiunque li abbia visti nella primavera ed estate del 2007 di contattarla. Gli agenti hanno anche diffuso due numeri di telefono chiedendo informazioni a chiunque li abbia mai utilizzati. Uno dovrebbe essere stato usato dal sospettato, l’altro da una persona che gli fece una telefonata dalle 19:32 alle 20:02 del 3 maggio 2007, quindi un'ora prima della sparizione di Maddie. La persona a cui appartiene il secondo numero non è considerata un sospettato ma un testimone chiave. A ciò si aggiunga che già nel 2013 Scotland Yard disse che un uomo biondo era stato visto appostato all'esterno nell'appartamento da cui era stata presa Maddie. Che sia stato proprio il pedofilo tedesco non è ancora dato saperlo. Gli investigatori stanno anche cercando di capire anche se il rapimento della piccola sia stato causale, al termine di un tentativo di furto, oppure se il sospettato sia entrato in quella casa per portarla via.
I genitori di Maddie: "Non abbiamo mai perso la speranza"
Tra i primi a dare notizia della svolta nel caso legato alla scomparsa di Madaleine c'è stato Clarence Mitchell, portavoce della famiglia MacCann, che ha definito "significativi" gli sviluppi resi noti nelle ultime ore. Intervenendo alla BBC Breakfast questa mattina ha detto: "Di tutte le migliaia di rapitori e potenziali sospetti che sono stati menzionati in passato, non c'è mai stato qualcosa di così chiaro non da una sola, ma da tre forze di polizia", dal momento che sull'ultima pista stanno lavorando la Metropolitan Police, la polizia tedesca e quella portoghese. Kate and Gerry McCann, i genitori della piccola Maddie, hanno diffuso un comunicato in cui hanno sottolineato di non "aver mai perso la speranza. Tutto ciò che abbiamo sempre desiderato è di trovarla, scoprire la verità e consegnare i responsabili alla giustizia. Non rinunceremo mai alla speranza di trovare Madeleine viva, ma qualunque sia il risultato, dobbiamo sapere che lei sia in pace".