Matteo Miotto, funerali privati a Thiene: dichiarato il lutto cittadino
Il dolore per la morte di Matteo Miotto, il giovane alpino ucciso in Afghanistan, appartiene soprattutto ai familiari, prostrati da questa improvvisa perdita che ha sconvolto le loro vite. E' accaduto il 31 dicembre: mentre faceva la guardia in garitta, in un'area protetta dall'esercito italiano e che si trova nella valle del Gulistan (provincia di Farah), un cecchino ha colpito il soldato Matteo Miotto tra il collo e la spalla, ferendolo a morte.
"Matteo mi diceva sempre: mamma io tornerò a casa per la famiglia ma la mia vita è qui, in Afghanistan. Lui ce l'aveva nel sangue il mestiere dell'alpino, il desiderio di aiutare gli altri, e io ho sempre appoggiato le sue scelte. Mio figlio era così e non è vero che tutti questi ragazzi, che vanno nelle missioni di pace all'estero, lo fanno solo per i soldi", questo il pensiero della signora Anna, che ricorda del figlio soprattutto il coraggio e la determinazione.
La salma di Matteo Miotto, giunta a Ciampino ieri mattina, nel pomeriggio è stata trasportata a Thiene, la sua città d'origine. Domani verranno celebrati i funerali privati e, per l'occasione, il sindaco Maria Rita Busetti ha disposto il lutto cittadino: serrande abbassate per tutti gli esercizi pubblici (aperti solo farmacie, edicole e panifici); assolutamente vietate attività ludiche o rumorose; bandiere a mezz'asta e listate a lutto. Il sindaco ha previsto, inoltre, che sia reso libero il percorso della cerimonia funebre.
Questo l'ultimo saluto a Matteo dalla comunità di Thiene.