Matrimoni gay in USA, ma il Texas si oppone alla Corte Suprema: “Possiamo dire no”
Il Texas sfida la Corte Suprema. Lo stato iper-conservatore americano ha infatti diramato un comunicato in cui specifica che i funzionari comunali potranno continuare a rifiutarsi di celebrare e trascrivere nozze tra persone dello stesso sesso nonostante la sentenza dei giudici di Washington che hanno reso incostituzionali le leggi statali che vietavano i matrimoni gay. Il Texas è uno dei 50 paesi degli Usa che dovrebbero permettere ai propri cittadini di sposarsi in assoluta libertà, riconoscendo i diritti derivati dal contratto sociale in qualsiasi località del territorio nazionale. Il condizionale però a questo punto è d’obbligo dopo la decisione del ministro della Giustizia dello Stato, Ken Paxton, che ha parlato di una sentenza “illegale e viziata” di una corte di "attivisti".
I funzionari texani potranno negare nozze gay
“Gli addetti (alle nozze) delle contee e i loro impiegati conservano le loro libertà religiose e quindi possono rifiutarsi per motivi religiosi di concedere una licenza di matrimonio a persone dello stesso sesso", ha scritto Paxton, aggiungendo che "i giudici di pace (funzionari pubblici che tra l'altro celebrano matrimoni negli Usa, ndr) così come i giudici allo stesso modo conservano le loro libertà religiose e possono sostenere che il governo non può obbligarli a celebrare cerimonie tra persone dello stesso sesso se queste sono contrarie alla loro religione". Il ministro della Giustizia texano è comunque consapevole che in caso di rifiuto della concessione licenze per nozze omosessuali, i funzionari rischiano una denuncia, ma, ha garantito, godranno di un forte sostegno legale: "Numerosi avvocati sono pronti ad assistere i loro diritti religiosi gratis ed io personalmente farò tutto quanto in mio potere per difenderli"