E' il puntuale blog nomfup a segnalare una sorprendente presa di posizione su un tema controverso e che ha provocato non poche polemiche. Stiamo parlando della scelta di Barbara Bush, figlia dell'ex Presidente degli Stati Uniti George W. Bush, di appoggiare la campagna in favore dei matrimoni gay organizzata a New York con il sostegno del Sindaco Michael Bloomberg. "Ognuno dovrebbe avere il diritto di sposare la persona che ama": questo il messaggio della figlia di quello che è ancora oggi uno uno degli più autorevoli esponenti del Partito Repubblicano, formalmente contrario alla proposta.
Come riporta un lungo post del New York Times, Barbara è solo l'ultima "figlia celebre" dell'estabilishment repubblicano ad aver aderito alla campagna della Grande Mela, dopo Megan McCain, figlia del candidato alla carica di Presidente nel 2008 e Mary Cheney, figlia dell'ex Vice Presidente Dick Cheney, del resto da tempo impegnata da tempo nelle battaglie per i diritti civili in tema di sessualità. L'intervento di Barbara Bush, che gestisce una compagnia no – profit per la "global health", rafforza quindi una campagna che negli ultimi mesi sta sollevando discussioni forti e polemiche prese di posizione e che probabilmente toccherà provocatoriamente l'apice proprio in vista di San Valentino 2011. Nessun commento invece dagli altri membri della famiglia Bush e soprattutto nessun intervento dell'ex Presidente, mentre importante è stata la dichiarazione di Brian Ellner, che supervisiona la campagna per la legalizzazione dei matrimoni omosessuali: "Non importa a quale partito appartengano, i giovani americani credono nei diritti e nell'uguaglianza".