Massacro in un carcere dell’Ecuador, detenuti decapitati e dati alle fiamme: più di cento i morti
Sono 116 le vittime degli scontri iniziati martedì nel Penitenziario Litoral di Guayaquil in Ecuador. Il numero è stato confermato in una conferenza stampa dal presidente del paese Sudamericano, Guillermo Lasso, che ha sottolineato che nessuna delle vittime appartiene alle forze dell'ordine. Mentre sono almeno 80 le persone rimaste ferite, tutti detenuti che sono stati trasportati nei vicini ospedali della città. Per fermare gli scontri sono intervenuti più di 400 agenti.
Gli scontri tra bande per il dominio e le gestione dei traffici di droga
Si tratta di un vero e proprio massacro iniziato con uno scontro tra le bande criminali che operano nella prigione Penitenciaría del Litoral di Guayaquil, in particolare il gruppo dei Los Choneros. Sarebbero stati questi ultimi a organizzare una "festa di compleanno" per uno dei capi banda chiamato Victor che aveva come unico scopo quello di imporre il proprio predominio sulla gestione del carcere stesso sulle altre bande criminali, quelle di Los Lagartos e Los Tiguerones. Da tempo in Ecuador la situazione delle carceri è esplosiva, e questo ultimo massacro è il secondo con il maggior numero di vittime registrato quest'anno in una prigione del Paese. Il più violento si è verificato il 23 febbraio scorso nelle carceri di Guayaquil, Cuenca e Latacunga. In quell'occasione ci furono 79 morti. Di fatto questo è stato lo scontro in carcere più cruento nella storia dell'Ecuador. Ma la violenza nelle prigioni del Sudamerica si ripropone costantemente: gli scontri tra bande che dal carcere gestiscono attività e traffici di droga dentro e fuori sono uno dei temi più dibattuti anche dalla politica locale che non sembra capace di agire per mettere un freno.