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Massacro di bambini in Siria, il Cns parla di 110 civili uccisi a Hula

La strage ieri nella provincia di Homs: secondo quanto denunciato dal Consiglio nazionale siriano sarebbero state massacrate intere famiglie, un bilancio confermato dall’Osservatorio siriano per i diritti umani.
A cura di Susanna Picone
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La strage ieri nella provincia di Homs: secondo quanto denunciato dal Consiglio nazionale siriano sarebbero state massacrate intere famiglie, un bilancio confermato dall’Osservatorio siriano per i diritti umani.

I numeri e le notizie che arrivano dalla Siria sono ancora discordanti ma sicuramente drammatici: nella giornata di ieri, a Hula, nella provincia di Homs, decine e decine di civili sono stati uccisi. Secondo quanto riporta Al Jazeera, gli attivisti avrebbero denunciato un numero che oscilla sulle 90 vittime, bilancio reso ancora più drammatico dalla presenza di molti bambini tra questi. Secondo la conferma dell’Osservatorio siriano per i diritti umani almeno 25 sarebbero infatti i bambini che hanno perso la vita a Hula nella sola giornata di ieri, massacrati dalle forze dell’esercito di Damasco che avrebbe bombardato e attaccato la città della provincia di Homs.

“110 civili, massacrate intere famiglie” – Ancor più grave il bilancio delle vittime nelle parole di Bassma Kosmani, responsabile delle relazioni esterne del Cns: “A Hula 110 civili sono stati uccisi dalle forze del regime siriano. Alcune vittime sono morte a causa dei bombardamenti di artiglieria mentre altre, tra le quali intere famiglie, sono state massacrate”. Lo stesso Cns avrebbe accusato gli osservatori dell’Onu presenti in Siria di essere rimasti in silenzio di fronte a questo terribile massacro. È ancora Al Jazeera che parla di alcuni video pubblicati dagli attivisti siriani che mostrano le immagini delle decine di morti allineati all’interno di una stanza, tra questi circa 10 bambini coperti con i volti insanguinati.

La tensione in Siria – Il Consiglio nazionale siriano invoca ora una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu per “determinare le responsabilità del massacro”. Intanto ieri Hillary Clinton, segretario di Stato americano, aveva espresso i suoi timori riguardo le ripercussioni delle violenze in Siria sul vicino Libano. In un comunicato la Clinton ha fatto sapere che gli Stati Uniti “sono preoccupati dal fatto che l’evoluzione in Siria contribuisce all’instabilità del Libano” e che venivano incoraggiate tutte le parti a dare prova “di moderazione e di rispetto verso la sicurezza e la stabilità del Libano”. L’invito al presidente della Siria Assad è quello di applicare il piano di pace in sei punti negoziato dal mediatore delle Nazioni Unite e della Leha Araba, Kofi Annan.

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