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Mascherine, distanza, plexiglas: così riaprono le scuole in Thailandia dopo il lockdown

I ragazzi sono seduti distanziati, con le mascherine e i famosi plexiglass su ogni banco. Le dimensioni delle classi a 20-25 studenti, mentre le maniglie delle porte, i banchi e le altre aree a rischio di diffusione del contagio devono essere igienizzate frequentemente durante la giornata.
A cura di Biagio Chiariello
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 Dopo oltre tre mesi di chiusura e lezioni a distanza a causa della pandemia coronavirus, in Thailandia riaprono le scuole. Mascherine obbligatorie, distanziamento e igiene le norme base da rispettare per i giovani studenti.

Per il ritorno sui banchi le autorità hanno raccomandato di limitare le dimensioni delle classi a 20-25 studenti, mentre le maniglie delle porte, i banchi e le altre aree a rischio di diffusione del contagio devono essere igienizzate frequentemente durante la giornata.

I ragazzi di un liceo di Bangkok che si erano avvicinati troppo nell’euforia di rivedersi dopo tanto tempo sono stati subito redarguiti dal dirigente della scuola ad evitare gli assembramenti. “Non si sa mai, potreste averlo voi o il vostro amico” ha detto il preside parlando davanti a tutti.

Prasert Boonruoeng dell’ Ufficio del Segretario permanente del Ministero della Pubblica istruzione, ha affermato che “negli oltre due mesi nei quali le scuole sono state chiuse, anche nel centro di Bangkok ci sono problemi di disuguaglianza sociale, soprattutto in luoghi come l’area di Klongtoey, dove non ci sono strade accessibili. Gli studenti devono andare a scuola in barca”.

In Thailandia si sono contati oltre 3.100 casi di coronavirus e 58 decessi – un numero relativamente basso considerando che è stato il primo Paese al di fuori della Cina a rilevare un’infezione, a metà gennaio.

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