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Marò, il Tribunale internazionale: “Stop a disputa Italia-India. Competenza è dell’Aia”

E’ arrivato il primo verdetto dell’arbitrato internazionale chiesto dall’Italia sul caso dei due fucilieri di Marina ritenuti responsabili dell’uccisione di due pescatori indiani al largo delle coste dello Stato indiano del Kerala nel febbraio di tre anni fa.
A cura di Biagio Chiariello
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Ore 12.10 – Per il tribunale Amburgo, la competenza del caso è dell'Aja – "Visto che sarà compito dell'arbitrato internazionale all'Aja giudicare nel merito del caso", il Tribunale del Mare "non considera appropriato prescrivere misure provvisorie riguardo la situazione dei due marine italiani poiché questo toccherebbe questioni legate appunto al merito del caso". Lo si legge nella sentenza.

UPDATE ore 11.40 – Tribunale internazionale respinge richieste Italia – L'Itlos ha chiesto a Italia e India di sospendere "altre procedure in corso" sul caso dei due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. La decisione è stata presa con 15 voti a favore contro 6, e sarebbe da attribuire alla necessità di preservare i diritti delle parti. Entro il 28 settembre Roma e New Delhi dovranno presentare un rapporto di ottemperanza con le misure previste".

Il tribunale internazionale del Diritto del mare di Amburgo dovrà esprimersi oggi sul caso dei due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre,  che vede ormai da oltre tre anni un braccio di ferro tra Italia e India. La sentenza della corte, presieduta ad Amburgo dal giudice Vladimir Golitsyn, dovrebbe essere annunciata in mattinata, intorno alle 11. L’Itlos, nell’acronimo in inglese, si pronuncerà sulla giurisdizione nel caso dei fucilieri accusati di aver ucciso due pescatori indiani, sulle misure cautelari che li riguardano, il rientro in patria del primo e la permanenza in Italia per motivi di salute del secondo. New Delhi dice no e, soprattutto, contesta la competenza dello stesso Tribunale a decidere sulla giurisdizione del caso.

Le posizioni di Italia e India

L'India sostiene poi che l'incidente sia avvenuto in "acque indiane, come indiane erano le vittime" e, basandosi sulla definizione di "acque contigue", visto che gli spari partirono a 20,5 miglia dalla costa, vuole processare Girone e Latorre per “reati commessi nel nostro Paese". Per l'Italia invece il fatto è avvenuto in acque internazionali e ha coinvolto due militari in servizio per conto dello Stato a bordo di una nave, l'Enrica Lexie, battente bandiera italiana. E dunque non vanno processati in India. Secondo il governo italiano Salvatore Girone è “ostaggio” dell’India e Massimiliano Latorre è “a rischio della vita”, se fosse costretto a ritornarvici. Ma per New Delhi, “descrivere il sergente Girone come un ‘ostaggio’ è del tutto inappropriato e offensivo ed è dimostrato dal fatto che a entrambi i marò è stato consentito di tornare due volte in Italia”. E’ la posizione del team legale indiano, che si è detto “sorpreso” dell’Italia che descrive i due marò come vittime: “le vere vittime sono i due pescatori uccisi e le loro famiglie che ancora soffrono”.

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