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Guerra in Ucraina

Mariupol non è ancora caduta: “Ucraini continuano a combattere, ma russi vicini al controllo totale”

Le autorità di Kiev hanno smentito la notizia lanciata da Mosca della resa di mille soldati ucraini a Mariupol. Ma la città, cuore della guerra oggi, sarebbe vicina al controllo totale russo: le forze locali stanno finendo munizioni, cibo e acqua.
A cura di Ida Artiaco
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È difficile dire cosa stia succedendo nelle ultime ore a Mariupol, la città del Sud dell'Ucraina quasi completamente distrutta dai bombardamenti russi nelle ultime settimane di guerra. Mentre Mosca questa mattina ha fatto sapere che 1.026 militari ucraini si sono arresi, tra cui 162 ufficiali e 47 soldatesse, il portavoce del ministero della Difesa di Kiev non ha confermato la notizia. "Non abbiamo alcuna informazione, non ci risulta alcuna resa", ha detto. "Le unità della 36esima Brigata, a seguito di una rischiosa operazione, si sono uniti al Battaglione Azov, che ha contribuito a questa manovra", ha scritto poi su Twitter Oleksiy Arestovich, consigliere della presidenza ucraina. "Questo è ciò che accade quando gli ufficiali non perdono la testa, ma mantengono saldamente il comando e il controllo delle truppe. Non perdiamoci", conclude il tweet.

Insomma, Mariupol non sarebbe ancora caduta ed anzi starebbero continuando i combattimenti tra russi e ucraini. Ma, come scrive la BBC, citando fonti ufficiali, ci sono segnali crescenti che Mosca potrebbe essere vicina alla presa della città, che sta subendo un devastante assalto da ormai sei settimane. Anche perché le forze ucraine hanno detto che stanno finendo le munizioni. Si ritiene che i soldati ucraini siano stati costretti a tornare nell'area portuale della città e nell'acciaieria Azovstal, da dove avevano lanciato gli ultimi contrattacchi. Con la Russia che stringe l'assedio alla città, è inoltre diventato sempre più difficile rifornire le forze di cibo e acqua ed evacuare i feriti.

In un video circolato nei giorni scorsi sui social si vedono uomini appartenenti alla 36esima Brigata giurare di non cedere le loro posizioni. "Ci stiamo aggrappando a ogni parte della città ove possibile", ha detto uno di loro. "Ma la realtà è che la città è accerchiata e bloccata e non c'è stato alcun rifornimento di munizioni o cibo", ha aggiunto. Parte del filmato lo mostra insieme a molti altri marines in una stanza che sembra un rifugio in un seminterrato. Secondo Justin Bronk, ricercatore senior presso il think tank della difesa del Royal United Services Institute (RUSI), citato dalla BBC, i soldati ucraini "hanno già resistito molto più a lungo di quanto qualsiasi analisi esterna avrebbe potuto prevedere. Quindi è difficile dire per quanto tempo possono andare avanti in queste condizioni".

Il destino di Mariupol è fondamentale per le prossime fasi della guerra. Se la città che si affaccia sul mare d'Azov dovesse cadere in mano russa, fornirebbe il controllo di una chiara fascia di territorio che collega i due fronti di Mosca a Sud e a Est, dove pare si stiano ora concentrando gli sforzi di Putin in vista dell'offensiva finale in Donbass, e consegnerebbe al presidente russo una "vittoria" strategica dopo una prima fase caotica dell'invasione. Allo stesso tempo, significherebbe una perdita enorme per la leadership ucraina che ha descritto Mariupol come "il cuore di questa guerra oggi".

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