Guerra Ucraina, “Mariupol è caduta”: l’annuncio dell’esercito russo
Mariupol, simbolo del martirio della guerra in Ucraina, sarebbe caduta sotto controllo dell'esercito russo. Le forze filorusse dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk hanno infatti rivendicato di avere il “pieno controllo” della città nell’Ucraina meridionale. Lo riferisce l’agenzia di stampa governativa russa Tass, citando “il vice ministro dell’Informazione” dell’autoproclamata Repubblica, Daniil Beznosov. “Su Mariupol – ha dichiarato Beznosov – la pulizia della città continua, il centro è già sotto il nostro pieno controllo”.
"Catastrofe umanitaria"
Ieri il sindaco Vadym Boichenko ha dichiarato che tutti i civili devono essere evacuati per salvarli dalla "catastrofe umanitaria" in corso. Secondo Boichenko, ci sono ancora 160 mila civili intrappolati a Mariupol senza riscaldamento ed elettricità, bersaglio costante dei raid russi. Il primo cittadino ha affermato che le truppe russe si sarebbero rifiutate di offrire una via d'uscita sicura ad oltre venti autobus in attesa di evacuare i civili. Mosca, da parte sua, continua ad accusare le milizie nazionaliste di tenere in ostaggio i cittadini per usarli come scudi umani.
Perché Mariupol è fondamentale per Putin
L'impressione condivisa dalle autorità di Kiev e dagli osservatori internazionali rimane la stessa: impegnato su vari fronti, l'esercito russo ha ora come priorità il controllo dell'intero territorio delle regioni di Donetsk e Lugansk, continuando nel frattempo i bombardamenti su tutto il Paese per ridurre il più possibile le controffensive ucraine. E in tale ottica per Putin la conquista di Mariupol sarebbe fondamentale così da consentire di avere un corridoio terrestre tra la Crimea e le zone del Donbass in mano ai separatisti.