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Marine Le Pen colpevole per appropriazione indebita di fondi pubblici: 4 anni di carcere e ineleggibilità

Marine Le Pen è stata condannata per appropriazione indebita di fondi pubblici europei insieme a diversi esponenti del suo partito: tra il 2004 e il 2016 avrebbe pagato con soldi Ue degli assistenti parlamentari europei che in realtà lavoravano per il partito in Francia. Scatta anche l’ineleggibilità per 5 anni con esecuzione provvisoria. “Una decisione politica”, ha detto Le Pen.
A cura di Francesca Moriero
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Marine Le Pen e otto ex eurodeputati del suo partito sono stati dichiarati colpevoli di appropriazione indebita di fondi pubblici, dal tribunale di Parigi. Tutti i funzionari eletti, compresa Marine Le Pen, sono stati poi condannati all'ineleggibilità. Il caso riguarda l'uso improprio di risorse economiche del Parlamento Europeo, destinate ufficialmente agli assistenti parlamentari ma, secondo l'accusa, impiegate per attività legate al partito. Tra gli imputati figurano nomi di spicco del Rassemblement National, tra cui Louis Aliot, sindaco di Perpignan, Jean-François Jalkh, ex presidente ad interim del partito, Nicolas Bay e Bruno Gollnisch, storici esponenti della formazione politica. Nell'inchiesta era coinvolto anche Jean-Marie Le Pen, fondatore del Front National e padre di Marine Le Pen, deceduto lo scorso gennaio.

L'accusa ha chiesto 4 anni di cui 2 con la condizionale, convertibili in braccialetto elettronico, a una multa di 100mila euro e a cinque anni di ineleggibilità con effetto immediato. "Non ha rinunciato alla sua candidatura" alle presidenziali del 2027, "anche se questa possibilità è remota", hanno detto i suoi legali. "Faremo ricorso e cercheremo di accelerare l'udienza di questo caso, prima del 2027".

La decisione è arrivata in un'aula gremita, con la leader del Rassemblement National seduta in prima fila accanto al vicepresidente del partito. Il processo, che ha attirato un'ampia attenzione mediatica, potrebbe avere conseguenze significative per il futuro politico di Le Pen, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali del 2027.

"È stata una decisione politica. La giudice ha deciso chiaramente di rendere esecutiva da subito l'ineleggibilità, rendendo inutile un ricorso, per impedirmi di presentarmi e di essere eletta all'elezione presidenziale". Lo "Stato di diritto è stato completamente violato", ha detto la stessa Marine Le Pen, parlando alla televisione TF1.

Di cosa è stata accusata Marine Le Pen con il Rassemblement National

Secondo la sentenza del tribunale di Parigi, il Rassemblement National avrebbe utilizzato impropriamente ben 2, 9 milioni di euro provenienti dal bilancio del Parlamento europeo. Questi fondi che avrebbero dovuto finanziare il lavoro degli assistenti parlamentari, sarebbero invece stati impiegati per attività interne al partito a livello nazionale. L'inchiesta, avviata su segnalazione dell'allora presidente dell'Eurocamera Martin Schulz, riguarda il periodo compreso tra il 2004 e il 2016, quando Marine Le Pen sedeva tra i banchi del Parlamento europeo. Durante quegli anni, l'allora Front National (oggi RN) avrebbe ricevuto circa sette milioni di euro, parte dei quali impiegati per retribuire collaboratori del partito, facendoli figurare come assistenti parlamentari ufficiali.

Marine Le Pen condannata all'ineleggibilità: chi sono gli altri imputati nel caso

La Corte ha dichiarato così colpevoli di appropriazione indebita nove eurodeputati del RN, tra cui proprio Marine Le Pen, mentre dodici ex assistenti parlamentari sono stati riconosciuti colpevoli di ricettazione. Sul banco degli imputati sono finite poi complessivamente ventisette persone, tra cui undici ex europarlamentari, dodici assistenti e quattro collaboratori del partito; tra gli indagati iniziali figurava anche Jean-Marie Le Pen, fondatore del Front National, poi escluso dal procedimento per motivi di salute. È rimasta invece tra gli imputati la guardia del corpo di Marine Le Pen, che, secondo l'accusa, sarebbe stata retribuita con fondi destinati agli assistenti parlamentari.

La sentenza potrebbe influire profondamente sul futuro politico di Marine Le Pen, che negli ultimi tempi ha lavorato per rafforzare la sua posizione in vista delle presidenziali del 2027: sarà interessante ora osservare se questa condanna segnerà la fine della sua carriera o se, invece, riuscirà a trasformare la situazione a suo favore, utilizzando l'episodio per alimentare le sue critiche al sistema giuridico e alle istituzioni europee.

Secondo Le Monde, "Se manterrà il suo mandato di deputata del Pas-de-Calais, le conseguenze politiche della sentenza saranno disastrose: in attesa di una futura decisione, non potrà candidarsi a nessuna elezione per cinque anni, ovvero fino a dopo le elezioni presidenziali del 2027".

Le Pen: "Pratiche da regime autoritario, decisione politica"

"È un giorno funesto per la democrazia", ha detto Marine Le Pen parlando all'emittente TF1. "È stata una decisione politica. La giudice ha deciso chiaramente di rendere esecutiva da subito l'ineleggibilità, per impedirmi di presentarmi e di essere eletta all'elezione presidenziale". Lo "Stato di diritto è stato completamente violato", ha insistito. "Milioni di francesi sono indignati. In Francia, nel Paese dei diritti umani, i giudici hanno applicato pratiche da regime autoritario".

E ancora: "Fin dalle prime ore del nostro processo, sapevo che saremmo stati giudicati in modo parziale. Io sono stata eliminata, ma in realtà sono milioni di francesi che sono stati eliminati dalla democrazia". Le Pen è arrivata a suggerire che il vincitore delle prossime elezioni presidenziali, se a lei venisse impedito di partecipare ma poi fosse assoluta, potrebbe non essere "legittimo".

Sul piano legale, ha detto, si tratta di "un disaccordo amministrativo con il Parlamento europeo. Non c'è arricchimento personale, non c'è corruzione, non c'è niente di tutto ciò". E per quanto riguarda Jordan Bardella, presidente del RN, Le Pen ha sottolineato che è "una risorsa enorme per il movimento", ma che spera di "non doverla usare prima del necessario". La speranza è che il processo si concluda prima delle prossime elezioni, per permetterle eventualmente di partecipare.

Gli USA di Trump sostengono Le Pen: "Caso preoccupante"

Impedire a candidati di partecipare alle elezioni è "preoccupante", ha detto la portavoce del Dipartimento di stato degli Stati Uniti Tammy Rice a una domanda sulla situazione di Le Pen. In particolare, per l'amministrazione degli Usa "l'esclusione delle persone dal processo politico è particolarmente preoccupante data l'azione legale aggressiva e corrotta intrapresa contro il presidente Trump qui negli Stati Uniti".

Orban: "Solidarietà a Le Pen, ‘je suis Marine'"

Viktor Orban, primo ministro ungherese, ha espresso solidarietà a Marine Le Pen: "Je suis Marine!" ha scritto infatti su X (ex Twitter) il primo ministro, riecheggiando lo slogan ‘Je suis Charlie' usato per esprimere solidarietà a Charlie Hebdo, settimanale satirico francese, dopo l'attentato terroristico del 2015.

Salvini: "Su Le Pen, dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles"

"Chi ha paura del giudizio degli elettori, spesso si fa rassicurare dal giudizio dei tribunali", ha dichiarato invece il leader della Lega, Matteo Salvini spiegando che "a Parigi hanno condannato Marine Le Pen e vorrebbero escluderla dalla vita politica. Un brutto film – annota – che stiamo vedendo anche in altri Paesi come la Romania".  "Quella contro Marine Le Pen", ha poi sottolineato il vicepremier, "è una dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles, in un momento in cui Le pulsioni belliche di von der Leyen e Macron sono spaventose. Non ci facciamo intimidire, non ci fermiamo: avanti tutta amica mia!".

Lega al Parlamento Europeo: "Sentenza politica e sproporzionata".

"Una sentenza politica e sproporzionata", dichiara la Lega al Parlamento Europeo, "è evidente come si cerchi con ogni mezzo di sovvertire le chiare tendenze elettorali emerse degli ultimi anni in Francia. Riteniamo la decisione dei giudici il più grande scandalo giudiziario della Quinta Repubblica. Oggi non è Marine Le Pen o il Rassemblement National a essere colpito, ma la democrazia. A Marine Le Pen e ai colleghi, amici e alleati del RN la solidarietà della delegazione della Lega al Parlamento europeo".

Il Partito socialista francese chiede di "rispettare l'indipendenza della giustizia"

In un breve comunicato pubblicato dopo la condanna di Marine Le Pen, il Partito socialista (Ps) francese ha affermato di "prendere atto" della decisione del tribunale, "come avrebbe fatto per qualsiasi altro", e ha invitato "tutti a rispettare l'indipendenza della giustizia e lo Stato di diritto".

Il Ps "resta mobilitato per difendere i valori repubblicani e la trasparenza nella vita pubblica".

Boldrini (Pd): "Sovranisti si sentono al di sopra di stato di diritto"

"Marine Le Pen ha sempre disprezzato l'Ue ma intanto ne usava i fondi in modo illecito a vantaggio del suo partito", ha dichiarato invece Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. "I sovranisti esperti in propaganda denigrano sempre il piatto in cui mangiano, ma non disdegnano di trarne vantaggio anche in modi penalmente rilevanti. E secondo i sodali di LePen in Europa come Orban e Salvini, sarebbe l'Ue a distruggere la democrazia. Quale sarebbe il messaggio? Che addirittura l'UE complotta con la magistratura francese? Si sentono al di sopra della legge, delle regole e del rispetto dello stato di diritto".

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