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Guerra in Ucraina

Marine Le Pen dice che la Crimea fa parte della Russia e che la Nato deve lavorare con Putin

La candidata dell’estrema destra alle presidenziali francesi vuole un avvicinamento tra Nato e Russia e ribadisce che per lei la Crimea appartiene a Mosca.
A cura di Giacomo Andreoli
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Marine Le Pen vuole un riavvicinamento tra la Nato e la Russia. La candidata di Rassemblement national, al ballottaggio per la presidenza francese del prossimo 24 aprile, non ha dubbi. "Quando la guerra tra Mosca e Kiev sarà finita e ci sarà un trattato di pace– ha detto- io supporterò lo sviluppo di un avvicinamento strategico tra Nato e Russia". L'esponente dell'estrema destra francese ha poi dichiarato che considera ancora la Crimea come parte della Russia e di non rimpiangere il divieto di visite in Ucraina.

A undici giorni dal ballottaggio con l'attuale presidente Emmanuel Macron, Le Pen entra così a gamba tesa nella discussione sul conflitto in Ucraina, con dichiarazioni destinate a far discutere. La leader del Rassemblement national, nelle ultime settimane, che precedevano il primo turno elettorale, aveva cercato di mostrarsi moderata, facendo dimenticare la sua vicinanza con Vladimir Putin e il debito da 9 milioni di euro che sta rimborsando a un creditore russo. Condannando la guerra di Putin in Ucraina si è però mostrata contraria alle sanzioni adottate dall'Europa e dall'Occidente. Nel 2017 venne ricevuta con tutti gli onori al Cremlino da Putin in persona. "Le politiche che rappresento – disse – sono le stesse politiche rappresentate da Trump e da Putin".

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La leader del Rassemblement National ha poi dichiarato che se dovesse vincere le elezioni non andrà a Mosca per incontrare il presidente Vladimir Putin "fino a quando la guerra non sarà finita". Le Pen ha quindi detto che vuole far uscire Parigi dal comando integrato della Nato ed è intervenuta sull'attuale composizione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

In caso di vittoria e di conquista dell'Eliseo il prossimo 24 aprile, ha annunciato che proporrà di allargare il numero di membri permanenti. "Per ridare una certa legittimità al Consiglio di sicurezza, rilancerò l'idea di ampliare la lista dei suoi membri permanenti", ha spiegato, presentando il suo programma di politica estera. Come nuovi membri permanenti potenziali, Le Pen ha citato l'India, ma anche "un rappresentante dell'Africa o del Sudamerica". L'organo esecutivo dell'Onu ad oggi conta 15 membri permanenti con diritto di veto. Gli altri dieci membri sono eletti ogni due anni dall'Assemblea Generale dell'Onu. Nella sua visione della politica estera, Le Pen si dice favorevole ad un "concerto delle nazioni" piuttosto che una "presunta comunità internazionale o governance mondiale", che considera "pura utopia, se non travestimento dell'egemonia esercitata da una o due superpotenze".

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