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“Marinai cinesi morti asfissiati nel sottomarino nucleare”: rivelazione degli 007 inglesi, Pechino nega

La rivelazione shock arriva da un rapporto di intelligence del Regno Unito rivelato dal Daily Mail. Pechino ha smentito e anche la vicina Taiwan ha spiegato di non avere prove o segnali ma i quei giorni la Cina aveva emesso un divieto di navigazione nell’area.
A cura di Antonio Palma
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Circa 55 marinai della marina militare cinese sarebbero morti in maniera orribile, asfissiati dopo essere rimasti intrappolati in un sottomarino nucleare guasto al largo del mar cinese. La rivelazione shock arriva da un rapporto di intelligence del Regno Unito rivelato dal Daily Mail. Secondo il report segreto degli 007 britannici consultato dal tabloid, il capitano del sottomarino, altri 21 ufficiali e i marinai sono morti a seguito di un catastrofico guasto ai sistemi di ossigeno del sottomarino che ha avvelenato tutto l'equipaggio.

Secondo le stesse fonti, il sottomarino Tipo 093 (classe Shang), con la sigla EPL "093-417", sarebbe incappato in un trappola installata dagli stessi cinesi sul fondo del mare in chiave antinemico. Il report segreto citato dal Mail infatti recita: "L'intelligence riferisce che il 21 agosto si è verificato un incidente a bordo mentre si effettuava una missione nel Mar Giallo. L'incidente è avvenuto alle 08.12 locali e ha provocato la morte di 55 membri dell'equipaggio: 22 ufficiali, 7 allievi ufficiali, 9 sottufficiali, 17 marinai. Tra i morti figura il capitano colonnello Xue Yong-Peng. Secondo il nostro parere, la morte è stata causata da ipossia a causa di un guasto al sistema del sottomarino. Il sottomarino ha colpito un ostacolo utilizzato dalla Marina cinese per fermare i sottomarini statunitensi e alleati. Il sistema di ossigeno di bordo ha avvelenato l'equipaggio dopo un guasto catastrofico".

Un rapporto dunque poco dettagliato e che apre a molti dubbi e del resto Pechino già in estate ha smentito che ci sia stato un incidente a un proprio sottomarino. La notizia di un possibile incidente navale alle unità della marina militare cinese, infatti, si era diffusa già ad agosto ma la Cina aveva seccamente smentito. Secondo notizie mai confermate, l'unità sarebbe rimasta a corto di ossigeno al largo della provincia di Shandong, a nord di Shanghai, dopo essere rimasta intrappolata nelle difese installate sul fondale marino.

La marina cinese, che ha attualmente in servizio sei sottomarini di classe Shang, ha sempre negato ogni tipo di incidente e bollato le ricostruzioni come "completamente false". Anche la vicina Taiwan ha spiegato di non avere prove o segnali che facciano pensare a un incidente sottomarino nell'area. "Fonti di intelligence e della difesa non hanno rilevato alcuna prova di un incidente sottomarino", avevano spiegato infatti dal Ministero della Difesa dello stato insulare rivendicato da Pechino.

Unico segnale certo che possa fare pensare a un incidente è un avviso pubblico lanciato proprio in quei giorni dall'Amministrazione per la sicurezza marittima cinese. L'avviso comunicava il divieto di navigazione dal 20 agosto al 27 agosto, nella parte settentrionale del Mar Giallo per imprecisate missioni militari in corso. Da Pechino però non è arrivata alcuna comunicazione di incidente né una richiesta di aiuto internazionale.

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