Marina Ovsyannikova ha un malore: “C’era polvere bianca”, sospetto avvelenamento per l’oppositrice russa
La procura francese indaga sul presunto avvelenamento di Marina Ovsyannikova, la giornalista russa che aveva denunciato la guerra in Ucraina in diretta televisiva e recentemente intervistata a Fanpage.it. L'incidente, avvenuto giovedì 12 ottobre a Parigi, ha sollevato nuove preoccupazioni sulla sicurezza dei giornalisti dissidenti russi che fuggono dalla repressione nel loro Paese.
Marina Ovsyannikova è diventata un simbolo di resistenza contro la macchina propagandistica russa nel marzo 2022. Durante una trasmissione televisiva in Russia, la donna comparve dietro la conduttrice di Channel One con un cartello che recitava: "Fermate la guerra, non credete alla propaganda, vi stanno mentendo".
Questo atto coraggioso le costò una multa di 30.000 rubli e le accuse di denigrazione dell'esercito russo. Tuttavia, Ovsyannikova non si lasciò intimidire: prima organizzò una protesta vicino al Cremlino nel luglio 2022, successivamente subì una breve detenzione e gli arresti domiciliari, prima di fuggire in Francia con sua figlia.
La giornalista ricevette prezioso aiuto da Reporter Senza Frontiere (RSF), un'organizzazione internazionale che lotta per la libertà di stampa e il diritto all'informazione. RSF contribuì a portare Ovsyannikova e sua figlia in salvo dalla Russia, dove temeva per la sua vita. La solidarietà di RSF verso la giornalista è rimasta costante, anche dopo l'incidente dell'avvelenamento.
All'inizio di questo mese, un tribunale di Mosca l'ha condannata a 8 anni e mezzo di prigione in contumacia per aver diffuso false informazioni sull'esercito russo.
Il sospetto avvelenamento di Ovsyannikova è stato segnalato quando giovedì 12 ottobre la giornalista ha chiamato i servizi di emergenza a Parigi, dichiarando di sentirsi male dopo aver toccato una sostanza in polvere nel suo appartamento.
La procura di Parigi ha aperto un'indagine sull'incidente e la polizia ha esaminato la casa della donna. Sebbene la giornalista si sia sentita meglio nel pomeriggio, è stata comunque posta sotto controllo medico.
Christophe Deloire, segretario generale di Reporter Senza Frontiere, ha riferito sui social media che la giornalista si era ripresa nel pomeriggio, ma che era ancora sotto osservazione.
L'incidente di Marina Ovsyannikova è solamente l'ultimo esempio della crescente repressione del dissenso in Russia. Nel 2022, la Russia ha introdotto una legge che punisce con pene detentive chiunque diffonda "informazioni false" sulla guerra in Ucraina, con una possibile condanna fino a 15 anni di prigione.