Marina Ovsyannikova, condannata a 8 anni la giornalista che aveva interrotto il tg russo per protesta
La giornalista russa Marina Ovsyannikova è stata condannata a oltre otto anni di carcere in contumacia. Lo ha detto alla TASS la procura della capitale.
La 45enne, ex redattrice di Channel One, l'anno scorso in diretta sulla televisione di stato aveva protestato contro l'invasione della Russia in Ucraina esibendo un cartello con le scritte “Fermate la guerra” e “Ti stanno mentendo”, suscitando un enorme scalpore internazionale.
Arrestata, multata e quindi rilasciata, nell'ottobre del 2022, la donna è fuggita dalla Russia con la figlia e ora si trova in Francia. “Non ho intenzione di fermarmi, non ho paura nonostante le continue intimidazioni da parte delle autorità”, aveva dichiarato di recente la giornalista.
"Tenendo conto della posizione della procura, il tribunale ha condannato Ovsyannikova a otto anni e sei mesi di reclusione da scontare in una colonia correzionale a regime generale. Il tribunale l'ha anche privata del diritto di impegnarsi in attivita' legate all'amministrazione di siti web di reti elettroniche o di informazione e telecomunicazione, compreso Internet, per un periodo di quattro anni", ha affermato il dipartimento.
La procura russa aveva chiesto una pena a nove anni e mezzo di reclusione per la Ovsyannikova. La richiesta durante il processo in contumacia per aver divulgato "false informazioni” sulle Forze armate russe, accusa che include qualsiasi informazione sulla guerra della Russia in Ucraina che sia in contrasto con la narrativa ufficiale.
Lo scorso agosto era stata depositato un procedimento presso il tribunale Shcherbinsky di Mosca con l'obiettivo privarla dei diritti genitoriali. La causa è stata intentata dall'ex marito della giornalista, Igor Ovsyannikov, che lavora a Russia Today.