Marcello Rizzo libero: il tecnico italiano era stato rapito in Nigeria

“Mio padre è libero e sta bene”, così Salvatore Rizzo, figlio del tecnico di Catania rapito il 6 dicembre scorso in Nigeria, ha confermato all’Ansa la liberazione del padre Marcello. L’italiano è stato liberato dopo alcuni giorni dalla notizia del sequestro, la conferma è arrivata anche da parte della Farnesina. Il figlio dell’uomo ha invitato i giornalisti al rispetto della privacy della famiglia, molto provata dalla vicenda. Ma ha voluto ringraziare l’unità di crisi e il ministro degli Esteri Emma Bonino per il loro impegno: “Perché in questi giorni così difficili – ha affermato il figlio di Marcello Rizzo – sono stati parte integrante della nostra famiglia, notte e giorno”. La moglie dell’uomo rapito in Nigeria è apparsa, a chi l’ha sentita, “molto felice ma allo stesso tempo molto provata dalla vicenda”. “È la fine di un incubo, siamo contentissimi”, così anche Franco Amato, il cognato di Rizzo, ha commentato la notizia della liberazione del geometra catanese: anche da parte sua il ringraziamento va alla Farnesina per il lavoro svolto in questi giorni.

Alla liberazione di Rizzo, a quanto si apprende, hanno lavorato e hanno svolto un ruolo determinante gli agenti dell'Aise e diplomatici dell'ambasciata italiana di Abuja, nonché i negoziatori di una società di sicurezza privata che hanno affiancato i militari e i servizi segreti nigeriani. Si era temuto il peggio dopo che, secondo quanto riferito da fonti locali, la squadra anti-sequestro di negoziazione dei servizi segreti nigeriani avrebbe ucciso tre sospetti autori del sequestro perché non avrebbero fornito informazioni utili per arrivare all’italiano.