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Manifestanti considerati alla stregua di criminali, ecco la drammatica situazione in Egitto (VIDEO)

Le proteste in Egitto hanno provocato centinaia di feriti e almeno 3 morti. Gli scontri provocati forse proprio dalla giunta militare per boicottare le elezioni e restare al potere.
A cura di Daniela Caruso
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Manifestanti in Egitto

Dopo le proteste che hanno infiammato il Cairo, si sono registrati più di 170 arresti, 3 morti e centinaia di feriti. Gli egiziani chiedono con decisione al governo miliare di fare un passo indietro: "Noi vogliamo dire che manifestiamo pacificamente – racconta un manifestante – Per noi mentre i militari sono al potere non dovrebbe esserci la nuova costituzione né eelzioni. Che ne è del sangue dei martiri?". Alaa racconta che gli attacchi sono cominciati appena lui ha messo piede nella piazza"Tutte le volte che ci attaccano – dice un altro manifestante riferendosi all'esercito – poi ci accusano di essere criminali". Gli agenti anti sommossa hanno cercato di disperdere la folla, che si era radunata attorno al Ministero della Difesa: una battaglia nella quale polizia e manifestanti si sono scontrati per l'intera giornata in piazza Abbaseya. Le proteste sono emerse a venti giorni dalle elezioni presidenziali, che si terranno in Egitto il 23 e il 24 maggio.

Gli scontri hanno matrice politica: le proteste sono iniziate quando i manifestanti, facenti capo a diverse fazioni politiche hanno fatto di tutto per scavalcare la barriera di filò spinato che i militari avevano allestito nella piazza per non far superare loro il limite. I manifestanti erano, in gran parte, salafiti simpatizzanti per Hazem Abu Ismail, candidato alla presidenza escluso alla competizione per le imminenti procedure di voto. Duri gli scontri tra forze di sicurezza e i cittadini coinvolti: gli agenti hanno cercato di sedare la manifestazione lanciando lacrimogeni, ai quali i manifestanti hanno risposto con sassaiole. In piazza Abbasseya sono giunte un centinaio di persone che si erano radunate, nel mattino, in piazza Tahrir e altri gruppi provenienti da Alessandria d'Egitto. I manifestanti hanno attuato una settimana fa un sit in contro la giunta militare che controlla il paese, da quanto Hosni Mubarak ha rassegnato le dimissioni. Gli scontri avvenuti tre giorni fa sarebbero riconducibili alla volontà dei soldati di boicottare le elezioni di fine maggio, per poter restare ancora al potere e portare avanti le redini del paese mediante un regime militare.

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