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Mandela, il falso interprete dei segni finisce in un ospedale psichiatrico

Thamsanqa Jantjie, l’interprete del linguaggio dei segni finito nella bufera per la sua “traduzione” durante la commemorazione di Nelson Mandela, ha avuto un esaurimento nervoso. I medici avrebbero dovuto visitarlo il giorno del suo “show” a Johannesburg.
A cura di Susanna Picone
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L’uomo finito nella bufera per quanto fatto alla cerimonia di commemorazione di Nelson Mandela si trova ora in un ospedale psichiatrico. Si tratta di Thamsanqa Jantjie, l’interprete del linguaggio dei segni che a Johannsburg è stato accanto a tutti i grandi della terra per tradurre per i sordomuti il ricordo dell’ex presidente sudafricano. Il 34enne è stato accanto ai grandi della terra ma ha gesticolato a caso, “traducendo” le parole di Obama e degli altri in un linguaggio senza senso, spostando insomma le mani a caso. Un comportamento che poi lui ha tentato di giustificare dicendo di essere un interprete professionista ma di soffrire di schizofrenia e di aver avuto un improvviso attacco proprio durante la cerimonia nello stadio di Soweto.

“Gli ultimi giorni sono stati pesanti”: le parole della moglie dell’interprete – Secondo quanto emerge ora, proprio in quel giorno della cerimonia di Mandela, Jantjie avrebbe saltato un controllo medico per lavorare. Ma poi, forse anche a causa dello stress degli ultimi giorni, i medici hanno deciso di ricoverarlo. Secondo il quotidiano Star, la moglie del falso interprete, Siziwe, ha accompagnato il marito a un controllo in ospedale martedì scorso e l’uomo sarebbe stato immediatamente trattenuto nella struttura psichiatrica. “Gli ultimi giorni sono stati pesanti – ha detto la moglie del falso interprete – lo abbiamo sostenuto, perché avrebbe potuto subire un crollo”.

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