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Manchester Arena, sopravvive alla strage ma muore mesi dopo: addio a Zara Ahmed, 18 anni

Zara, studentessa di legge a Liverpool, è deceduta nel campus universitario in seguito a complicanze del diabete, di cui soffriva da quando era una bambina. “Dopo i fatti di Manchester era diventata più forte”.
A cura di I. A.
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È sopravvissuta all'attentato jihadista alla Manchester Arena, subito dopo il concerto di Ariana Grande, lo scorso 23 maggio. Mentre la violenta esplosione innescata dai terroristi ha fatto più di 120 feriti e oltre 20 morti, per la maggior parte adolescenti, Zara Ahmed, 18enne studentessa dell'università John Moores di Liverpool, ne è uscita miracolosamente indenne. A pochi mesi da quella tragedia, però, è arrivata la notizia della sua improvvisa morte a causa di una complicazione del diabete, di cui soffriva da quando era una bambina. La ragazza è deceduta nel campus della facoltà di giurisprudenza che frequentava. Un dramma nel dramma, che ha profondamente sconvolto la sua famiglia: "Dopo i fatti di Manchester – hanno detto alla stampa locale – la nostra bambina era diventata più forte, voleva vivere pienamente la sua vita senza nascondere la sua vicinanza alla fede musulmana".

Zara aveva solo 11 mesi di vita quando le è stato diagnosticato il diabete di tipo 1, malattia di cui soffre anche il fratello, Zak. Da allora è cominciato il suo personale calvario tra iniezioni di insulina, visite mediche e sempre un'occhio di riguardo alla dieta alimentare. Ma nonostante ciò, sottolineano i suo familiari, "non ha mai perso il sorriso, anche se la sua vita è stata tutt'altro che facile". E con caparbietà e dedizione era anche riuscita ad entrare alla facoltà di legge, primo passo per realizzare il suo sogno di diventare un avvocato. Ma il male è stato più forte di lei e alla fine ha avuto la meglio. "La sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile nei nostri cuori – si legge su Facebook -. Ci mancherà la ragazza brillante, spumeggiante e bella, sia dentro che fuori, che è stata ma di cui non svanirà mai il ricordo".

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