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“Mamma, stiamo per morire”: l’ultimo terribile messaggio di una 28enne dalla discoteca in fiamme a Murcia

“Voleva dirci addio”, ha raccontato il padre della giovane spagnola dispersa nell’incendio che ha devastato la discoteca La Fonda facendo morti e feriti a Murcia. Nel messaggio audio si sentono anche urla di paura e di panico in questi drammatici momenti.
A cura di Antonio Palma
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"Ci ​​ha mandato un audio. Voleva dirci addio", così il padre di una delle ragazze disperse nella discoteca in fiamme a Murcia, in cui sono morte 13 persone, racconta il terribile messaggio ricevuto questa mattina intorno alle 6 dalla figlia bloccata dall'incendio e ancora irrintracciabile. "Mamma, ti voglio bene. Stiamo per morire", si sente nell'audio che l'uomo ha fatto ascoltare ai giornalisti presenti sul posto dopo essere accorso per cercare la figlia 28enne.

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Secondo il suo racconto, la figlia ha inviato un messaggio audio intorno alle 6 del mattino, proprio mentre un devastante incendio distruggeva la discoteca La Fonda Milagros, propagandosi anche ai locali vicini. Nell'audio che l'uomo ha fatto ascoltare, si sentono anche urla di paura e di panico in quei concitati momenti e le voci di altre persone che invitano a illuminare l'ambiente. Probabilmente il fumo nero aveva già invaso il locale oppure l'illuminazione era ormai saltata.

Secondo il genitore, la 28enne, residente a Caravaca de la Cruz, sempre nella comunità autonoma di Murcia, era arrivata sabato sera nel capoluogo con il fidanzato e altri amici di Caravaca per trascorrere la serata in allegria. "Erano venuti perché a Caravaca non ci sono discoteche. Sono arrivati ​​all'alba. Era la seconda volta che venivano" ha raccontato l'uomo disperato e con la voce rotte dalle lacrime.

Nei suoi occhi lo stesso sconforto dei tanti parenti e amici accorsi sul posto in cerca di notizie dei dispersi nell'incendio. "Mi hanno chiamato al cellulare alle 5.30 del mattino. Ho preso il mio scooter e quando sono arrivato nella zona di Atalayas ho scoperto che il locale La Fonda era in fiamme", ha raccontato uno di loro a La Verdad spiegando che era appena rincasato proprio dopo una serata nel locale dove invece diversi suoi amici erano rimasti.

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"Il tetto stava bruciando ma alcune persone che erano al piano terra sono riuscite a uscire. La gente diceva che c'erano molte persone all'interno. È stato molto angosciante” ha aggiunto l'uomo, rivelando: "Delle venti persone del mio gruppo che erano dentro, nove non sono uscite". Il gruppo stava festeggiando il trentesimo compleanno di uno di loro. Tutti i presenti erano immigrati dal Nicaragua, tranne uno dall'Ecuador

"Ho cominciato a sentire odore di fumo. Abbiamo subito visto che il fumo proveniva dal piano superiore e i dipendenti del locale hanno cominciato a dirci di evacuare" è il racconto di un altro sopravvissuto alla tragedia. "Con gli addetti e alcune persone che erano al piano di sotto, abbiamo aiutato molte persone a uscire in strada. C'erano centinaia di persone nel club perché c'erano molti festeggiamenti" ha aggiunto l'uomo, concludendo: "Non avrei mai potuto immaginare che quella che era iniziata come una cena di compleanno a La Fonda sarebbe finita così tragicamente".

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