Mamma muore di Coronavirus, non ha potuto neanche abbracciare suo figlio: “Visto solo in foto”
Non potrà mai abbracciare il suo bambino Fozia Hanif, 29 anni. La donna, dipendente del tribunale di Birmingham, è morta in un reparto di terapia intensiva dove era stata ricoverata in seguito all'aggravamento delle sue condizioni dopo essere risultata positiva al coronavirus. Suo figlio, Ayaan Hanif Ali, è nato il 2 aprile, a 31 settimane, con taglio cesareo. Solo sei giorni dopo il parto la famiglia ha ricevuto la devastante notizia che Fozia non si sarebbe ripresa e che il suo ventilatore polmonare sarebbe stato spento. "Era davvero felice, ha visto la foto del nostro bambino che gli infermieri hanno stampato per lei", ha detto suo marito Wajid Ali, col quale era spostata da quasi sette anni, a ITV News. "Stava trattenendo le lacrime e diceva: ‘guarda, è il nostro bambino’ e ‘ torneremo a casa presto’ … è stata l'ultima volta che le ho parlato”.
Fozia, che lavorava presso i servizi di libertà vigilata del tribunale di Birmingham, Regno Unito, era stata portata in un reparto di recupero dopo il parto, ma poi trasferita in un’unità di terapia intensiva in quanto le sue condizioni rapidamente si erano aggravate. Potrebbe aver contratto il virus durante un controllo pre-parto, quando le è stata riscontrata una leggera febbre, purtroppo sintomo di qualcosa di ben più grave. Un anno fa aveva perso il suo primo figlio. Suo marito ha raccontato: “Il test è risultato positivo ma il giorno dopo hanno detto che era un caso lieve e poteva tornare a casa. Dopo quattro giorni ha avuto difficoltà a respirare e abbiamo chiamato l’ambulanza”.
Fozia non ha potuto vedere nessuno durante il ricovero nel reparto maternità: le è stato consentito solo di fare qualche telefonata. E come detto, viste le sue condizioni, non ha potuto vedere il suo bambino se non in foto prima di morire. Il piccolo è risultato negativo per il Coronavirus, ma rimane in ospedale sotto stretta osservazione. La famiglia della 29enne è chiaramente “devastata” dalla sua morte improvvisa: “Ci siamo sostenuti a vicenda, fratelli, nipoti, tutti – dice suo padre Nabil -. Era una piccola superstar nella nostra famiglia. E’ stata una fonte di ispirazione per tutti noi”.