Mamma e figlia morte di sete nel deserto mentre fuggono da Costa d’Avorio: la storia di Fati e Marie
Si chiamavano Dosso Fati e Marie la mamma e la sua bambina trovate morte di sete al confine fra Tunisia e Libia, dove da settimane centinaia di subsahariani vengono deportati e abbandonati. A rivelare la loro identità, dopo che l'immagine dei loro cadaveri riversi sulla sabbia, immortalata da un giornalista, ha fatto il giro del mondo, è stata la rete Refugees in Libya.
"Dopo diverse ricerche la donna e la sua bambina sono morte nel deserto libico. Lei è della Costa d'Avorio, si chiama Dosso Fari sua figlia si chiama Marie. Proviamo ancora molto dolore", si legge nel post pubblicato ieri sera sulla pagina Facebook ufficiale della rete.
Sul sito viene specificato che "Dosso Fati e la piccola Marie fuggivano dalla Costa d’Avorio. Sono morte di stenti e sete prima di poter realizzare il loro sogno di un futuro migliore. Dare un’identità alle ennesime vittime di politiche anti migranti disumane era un dovere e grazie ai colleghi di Libye Actualité è stato possibile dar loro dignità. Oggi non piangiamo solo Dosso e Marie, ma una moltitudine di anime senza volti, un numero senza fine, vittime di un mondo che li ha delusi. Un mondo che ha perso ogni barlume di compassione".
Dalle informazioni disponibili come riporta Focus on Africa, Fati aveva 30 anni ed era nata nell’ovest della Costa d’Avorio, in un villaggio piccolo chiamato Man. Alla morte dei suoi genitori si era trasferita in Libia dove aveva vissuto per 5 anni insieme al marito, anche lui trentenne, Meengue Nymbilo Crepin, soprannominato Pato, padre di Marie che aveva solo 6 anni. Quest'ultimo, che pare fosse con loro, al momento risulta disperso.