Malgrado la recente tragedia del Titan è boom di sottomarini tra i super ricchi
Una "catastrofica implosione" e la morte istantanea di tutti e cinque i passeggeri. Così è stata descritta nei mesi scorsi la tragedia che si è consumata negli abissi dell'oceano per il Titan, il sommergibile privato che ha sfidato le leggi della fisica e del buon senso per portare ricchissimi turisti a visitare i resti del Titanic a quasi 4.000 metri di profondità.
Ebbene, il disastro del piccolo sommergibile sembra non aver insegnato niente. Come spiega e il Telegraph infatti i "giocattoli subacquei multimilionari" stanno spopolando tra i super ricchi del pianeta che invece dei jet privati adesso preferiscono investire su questi minuscoli sottomarini.
Dal 27 al 30 settembre, in occasione del Monaco Yacht Show, verranno presentati complessivamente 3 miliardi di sterline di nuovissimi superyacht e sottomarini privati. Queste "cialde metalliche", come le chiama ironicamente il corrispondente dalla Francia del Telegraph, vennero messe in commercio per la prima volta proprio a Monaco alla fine degli anni Duemila ma il boom è molto recente. Lo scorso anno la grande attrazione è stato un nuovo batiscafo a due posti chiamato Nemo, come il personaggio di Jules Verne in "Ventimila leghe sotto i mari". Il produttore olandese di sottomarini U-Boat Worx ha anche offerto ai propri ospiti la possibilità di provare un'immersione durante lo spettacolo così da invogliare all'acquisto per "appena" 590mila sterline Iva esclusa (poco meno di 700mila euro).
I sommergibili privati hanno prezzi esorbitanti e sembrano non conoscere crisi tra alcuni dei personaggi più facoltosi del mondo. Si va da un minimo di 2,8 milioni di dollari per il Triton, un sottomarino compatto per due persone in grado di arrivare fino a 200 metri di profondità, a 35 milioni di dollari per batiscafi interamente in titanio in grado di raggiungere (sostengono i produttori) gli 11mila metri di profondità. Sia come sia, i misteri degli abissi continuano a incuriosire e c'è chi è pronto a sborsare cifre esorbitanti per questa curiosa forma di turismo.