Malesia, il volo è stato dirottato. Sospettato il pilota: “Era un fervente oppositore politico”

Come per un puzzle, la soluzione del giallo dell'aereo Malaysia Airlines scomparso ormai più di una settimana fa passa attraverso il collegamento, minuzioso, di tanti piccoli tasselli. Pochi giorni fa è stato reso noto che il volivolo avrebbe virato verso ovest, mentre oggi le autorità malaysiano hanno comunicato l'ultimo messaggio inviato dal pilota alla torre di controllo: "Buonanotte, qui tutto bene". Poco dopo qualcuno avrebbe disattivato il transponder, dopo di che l'aereo è scomparso dai radar civili. Le indagini, tuttavia, hanno dimostrato che ha continuato a volare per ben 7 ore.

A prendere piede è dunque l'ipotesi del dirottamento, inizialmente scartata a favore di quella dell'incidente. Alcuni siti di informazione britannici ritengono che all'origine potrebbe esserci una protesta politica. Il capitano Zaharie Ahmad Shah, infatti, era un "ossessionato" sostenitore del leader dell’opposizione malese, Anwar Ibrahim. Lo era talmente tanto che venerdì 7 marzo aveva assistito al processo in cui il leader è stato condannato a 5 anni di prigione poche ore prima di decollare dallo scalo di Kuala Lumpur ai comandi del volo che poi è sparito.

La polizia sostiene che la condanna del politico avrebbe potuto spingere Zaharie Ahmad Shah ad uno stato di vera e propria disperazione dal quale, poi, sarebbe scaturito il folle gesto di dirottare il velivolo, facendone perdere le tracce. Un'altra ipotesi, anch'essa sostenuta da un giornale inglese, è che il volo sia stato vittima di un cyberdirottamento: a rendere possibile l'ipotesi un esperto di intelligence, che sostiene come degli hacker abbiano avrebbero potuto modificare rotta e velocità del velivolo, fino a farlo inabissare.