Malawi, la polizia può sparare a vista contro chi minaccia gli albini
Le autorità del Malawi in sostegno degli albini, seppure in modo discutibili. Il governo ha infatti ordinato alla polizia di sparare a vista ai "pericolosi criminali" che attaccano quella categoria di persone la cui vita nel continente africano è davvero travagliata. Gli albini infatti sono “ricercatissimi”, in particolar modo le loro parti del corpi utilizzate nell’ambito delle pratiche di stregoneria. Ma ora il capo della polizia del Paese, Lexen Kachama, ha incitato i suoi 12mila agenti a "non temere" di usare le armi, con munizioni vere, contro chiunque venga "colto in flagrante nel rapimento di un albino".
Gli albini sono stati vittime di numerosi aggressioni n tutta l'Africa negli ultimi mesi, tanto da costringere all’intervento delle Nazioni Unite che nelle scorse settimane hanno nominato un commissario per indagare sugli abusi. La situazione è particolarmente grave nel Malawi, dove da dicembre ne sono stati uccisi sei. “Non possiamo stare a guardare mentre i nostri amici con l'albinismo vengono ammazzati come animali ogni giorno”, ha detto Kachama. "Questo è il motivo per cui ordino alla polizia di usare armi proporzionate alla gravità del reato. Abbiamo bisogno di essere al sicuro dai criminali", ha concluso.
La situazione ora però potrebbe aggravarsi anche in Tanzania, dove negli ultimi anni sono stati trucidati più di 70 albini. Ora con l'avvicinarsi delle elezioni generali, molti candidati potrebbero rivolgersi a pratiche di stregoneria per rafforzare le proprie possibilità di vittoria. Di recente, Vicky Ntetema, direttore esecutivo di The Same Sun, un'Ong canadese impegnata nella difesa degli albini, ha tra l'altro denunciato che le famiglie sono spesso coinvolte nelle scomparse dei bimbi albini, perché sul mercato nero i loro corpi mutilati sono pagati profumatamente; e ha criticato la l’immobilismo della classe politica che non farebbe nulla per mettere al bando dei guaritori tradizionali.