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Malattia misteriosa in Congo, OMS rivela la causa: “Mix di malaria, influenza suina, Covid e altri”

L’Organizzazione mondiale della sanità conferma l’ipotesi che all’origine dell’epidemia nella Repubblica Democratica del Congo ci sia una combinazione di più condizioni. Non si tratterebbe dunque di nuova e pericolosa infezione.
A cura di Biagio Chiariello
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Risolto il mistero della malattia sconosciuta (o meglio, precedentemente non diagnosticata) che sta colpendo la Repubblica Democratica del Congo. Si tratta di "una combinazione di infezioni respiratorie acute complicate dalla malaria". La notizia arriva da un comunicato dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che fornisce un aggiornamento sulla situazione, in seguito alle ultime informazioni risalenti all'8 dicembre, alla luce di nuovi dati epidemiologici e di laboratorio.

L'OMS ha anche aggiornato i dati epidemiologici: al 16 dicembre, sono stati segnalati 891 casi della patologia, con 48 decessi. I bambini sotto i cinque anni sono colpiti in maniera sproporzionata, rappresentando il 47% di tutti i casi e il 54% dei decessi, nonostante costituiscano solo circa il 18% della popolazione. Questo riflette probabilmente la maggiore vulnerabilità dei bambini piccoli a malattie gravi e a esiti fatali in questo contesto.

I sintomi principali della malattia, inizialmente non riconosciuti come legati alla malaria, includevano difficoltà respiratorie e anemia in soggetti affetti da malnutrizione acuta. Tuttavia, nel suo rapporto, l'Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea ora che è evidente il pesante impatto delle comuni malattie infettive, come le infezioni respiratorie acute e la malaria, in un contesto di popolazioni vulnerabili che lottano con l'insicurezza alimentare.

L'OMS evidenzia anche la necessità di potenziare l'accesso alle cure sanitarie e di affrontare le cause alla base della vulnerabilità, in particolare la malnutrizione, aggravata dal deterioramento della situazione alimentare.

"Il livello di rischio complessivo per la salute pubblica nelle comunità colpite è valutato come elevato", sottolinea l'Organizzazione, mentre "a livello nazionale, il rischio è considerato basso a causa della natura localizzata dell'evento", anche se "molte altre aree della Repubblica Democratica del Congo stanno assistendo a livelli crescenti di malnutrizione e ciò che è stato osservato a Panzi", la zona sanitaria interessata dalla malattia, "potrebbe accadere anche altrove nel Paese".

L'infettivologo Matteo Bassetti osserva: "Che l'OMS prenda spunto da quanto è successo in Congo, affinché, se nel 2025 o nel prossimo futuro dovessero verificarsi situazioni simili, si possa rispondere più rapidamente non solo alla comunità scientifica, ma al mondo intero", auspica il direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.

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