Malala torna in Pakistan 6 anni dopo l’agguato dei talebani: il Premio Nobel in lacrime
Dopo quasi sei anni dall'agguato nel quale un gruppo talebano tentò di ucciderla, Malala Yousadzai ha avuto la possibilità di ritornare per la prima volta nel suo Paese, il Pakistan. Malala, che aveva appena quindici anni quando fu attaccata da un commando di talebani che la ferirono gravemente alla testa sfigurandole il viso per punirla per il suo ruolo di paladina dell’istruzione femminile, oggi ha venti anni e nel 2014 ha vinto il Nobel per la Pace proprio per aver combattuto per il diritto delle bambine all'istruzione e per aver mostrato con l'esempio che anche bambini e giovani possono contribuire a cambiare la loro situazione. “Sognavo di tornare in Pakistan da cinque anni”, ha detto Malala senza trattenere le lacrime. La giovane attivista pakistana si è commossa durante un discorso pronunciato in occasione del suo incontro con il primo ministro Shahid Khaqan Abbasi. “Ho proseguito gli studi nel Regno Unito”, ha spiegato ripercorrendo gli ultimi anni lontani dal suo Paese natale, “ma ho sempre desiderato muovermi liberamente in Pakistan. Voglio investire nell'istruzione dei bambini”. “In questi anni – ha detto ancora Malala – mentre ero in viaggio fingevo di trovarmi in Pakistan, di viaggiare per Islamabat o Karachi. Ora è tutto vero”. Malala Yousafzai ha incontrato il primo ministro pachistano insieme ai ministri Maryam Aurangzeb, Anusha Rehman e Marvi Memon. Secondo fonti dei media, durante l’incontro hanno parlato del settore dell'istruzione in Pakistan, soprattutto l'istruzione delle donne.
Chi è Malala, la ragazzina che sfidò i talebani
Malala aveva soli undici anni quando iniziò a scrivere della vita sotto i talebani su un blog in urdu della Bbc. Nel 2011 come riconoscimento per il suo coraggio e il suo impegno in favore dei diritti delle donne ricevette il Pakistan's National Youth Peace Prize. Il 9 ottobre del 2012, dopo ripetute minacce, un uomo salì a bordo dell'autobus che la accompagnava a casa dalla scuola chiedendo: “Chi è Malala?”. Poi le sparò in pieno volto. Per i talebani l'adolescente era colpevole di aver gridato al mondo il suo desiderio di studiare. Gravemente ferita, Malala venne trasferita d'urgenza nel Regno Unito, a Birmingham, dopo ha poi continuato a studiare.