Magistratura russa sequestra gli uffici dell’ong Memorial, insignita del Premio Nobel per la Pace
La magistratura russa ha ordinato il sequestro degli uffici dell'ong Memorial a Mosca, insignita proprio oggi del premio Nobel per la Pace. In mattinata, il direttore della Biblioteca di Memorial Boris Belenkin si è recato in aula al tribunale Tverskoi di Mosca per assistere all'udienza durante la quale è stato discusso il sequestro dei beni dell'organizzazione.
Insieme agli uffici viene sequestrato anche il contenuto degli spazi, ossia l'imponente archivio di Memorial sulle vittime delle persecuzioni e del terrore di Stato. Ricerche che sono frutto di più di 30 anni di lavoro di volontari e familiari delle vittime delle repressioni. L'archivio è nato insieme all'ong alla fine degli anni Ottanta grazie alla raccolta di materiale, fotografie, memorie autografate e racconti in prima persona di prigionieri detenuti nei gulag. Prima dell'inizio della guerra in Ucraina, gli attivisti hanno iniziato a scannerizzare i documenti per non perdere quanto fatto negli anni.
Memorial nei giorni scorsi aveva denunciato il tentativo di sequestro degli uffici della Karetny Ryad di Mosca. Dopo la chiusura imposta dalle autorità, infatti, l'organizzazione aveva donato il suo quartier generale al Centro di informazione e ricerca Memorial per permettere all'ong di continuare a raccogliere "informazioni significative sulle vittime delle persecuzioni di Stato".
Non si tratta della prima volta che la Russia tenta di minare l'attività dell'organizzazione: nel dicembre del 2021, infatti, l'Ong fondata nel 1989 dal Nobel per la pace Andrej Dmitrievič Sacharov con l'aiuto di altri dissidenti sovietici è entrata nel mirino della magistratura. La Corte Suprema russa l'aveva infatti sciolta con l'accusa di aver agito come agente straniero e di aver diffuso fake news, contribuendo a "creare una falsa immagine dell'Urss.